Dopo la Tournée dei 4 Trampolini, anche il secondo appuntamento più importante della stagione, il Mondiale di volo, finisce ad arricchire la bacheca di Peter Prevc, che tra l’altro è anche decisamente ben avviato per chiudere una tripletta che sarebbe storica, in quanto mai verificatasi finora, con la generale di Coppa del Mondo. Date le sue doti aerodinamiche e di portanza sopraffine e la condizione dimostrata in questo periodo, lo sloveno si presentava al via con i favori nettissimi del pronostico, quasi senza quota per usare il gergo dei bookmakers. Alla fine l’oro è arrivato, ma in una gara disputata su tre serie per il vento da sotto che era diventato troppo forte, non sono mancati né lo spettacolo né la battaglia. Kenneth Gagnes è infatti arrivato secondo a solamente 3,3 punti di ritardo, un distacco in ultima analisi dovuto alle valutazioni dei giudici, visto che lo scandinavo ha omesso di piazzare il telemark nel suo ultimo tentativo. Il norvegese comunque si è rifatto vincendo la medaglia d’oro nella gara a squadre con la sua nazionale, che così ha finalmente concretizzato il buon rendimento di molti dei suoi atleti, che da diverse settimane occupavano in forze la top ten delle varie gare, concretizzando con il successo però solo in due occasioni, a Kligenthal e a Lillehammer.
Sul trampolino Kulm di Tauplitz/Bad Mittendorf Prevc ha provato a mettere le cose in chiaro fin dalla prima serie, quando con 243 m ha stampato il nuovo primato del trampolino, strappandolo dopo pochi minuti a Noriaki Kasai, che saltando tre pettorali prima aveva stabilito con 240,5 la misura che rappresenta comunque anche il nuovo record nipponico, per questo straordinario atleta di quasi 44 anni che ancora si mantiene competitivo a questi livelli. Il giapponese con questo salto però alla fine era solo quinto, a 10 punti da Prevc, differenza dovuta integralmente all’abbassamento di stanga (da 20 a 18) deciso dalla giuria proprio dopo il salto di Kasai. Prevc però per una volta non era stilisticamente perfetto, raccoglieva due 16 e un 16,5 dai giudici e così perdeva tra gli 8 e i 9 punti rispetto a Gagnes, Kraft e Forfang. I tre così, nonostante misure inferiori, restavano pienamente in corsa. Gagnes, con 236 m, si portava a 218,5 punti, 1,5 meno di Prevc, Forfang con 230 ma un vento da sotto decisamente inferiore rispetto ai primi due, grazie alla compensazione restava in scia a 217,1 e anche Kraft, pur fermandosi a 226,5, con 211,7 restava in corsa. Anche Fannemel, pur penalizzato da stanga e valutazioni, comunque era rimasto nelle posizioni buone con un salto da 234 m e 204,7 punti. La controprestazione della prima serie era quella del campione uscente Freund, fermatosi a 209,5 m e così già staccato di oltre 30 punti da Prevc. Sebastian Colloredo ha saltato invece 150 metri, piazzandosi in 39^ posizione e non accedendo quindi alla seconda manche. L’italiano era stato però già molto bravo a qualificarsi in un contesto che ha visto tra gli esclusi anche nomi eccellenti quali l’olimpionico di Sochi Kamil Stoch.
Nella seconda serie, con condizioni più difficili e misure quindi decisamente più basse, arriva la parziale sorpresa. Prevc si ferma a 213,5 m e con valutazioni e compensazione pressoché identiche a quelle di Gagnes che aveva saltato 216 m, subisce il sorpasso del norvegese, ancorché di meno di un punto. Non solo, Kraft salta addirittura 220 (sebbene con vento da sotto più forte) e quindi dimezza di fatto il ritardo da Prevc, così come guadagna qualcosa anche Kasai (215 m per lui), mentre Forfang, 216,5 m, causa compensazione, mantiene invariato il distacco dallo sloveno. Chi perde ulteriore terreno è Freund, che con 203 m perde un’altra ventina di punti dalla testa della corsa, chiamandosi definitivamente fuori da ogni discorso per il podio.
Tutto rinviato alla seconda giornata quindi. Kasai è il primo dei 5 big a saltare, con 220 ottiene una buona misura, ma sostanzialmente abdica alle speranze di medaglia. Tocca quindi a Forfang, che spara un clamoroso 240 metri. Sarebbe anche il record personale, non fosse che il norvegese cade. Quindi niente primato per le statistiche, ma soprattutto fortissima penalizzazione da parte dei giudici. 9,5 la valutazione media e addio a qualsiasi sogno di gloria, con un punteggio di 187 comunque sufficiente a stare davanti a Kasai per poco meno di due punti. Quindi è il turno di Kraft, che parte da stanga 14 e non 15 come chi l’ha preceduto. Nonostante questo e un vento da sotto più debole, l’austriaco atterra a 226,5 m con buono stile. Le compensazioni e le valutazione gli consentono quindi di aprire un divario di 27 punti rispetto a Forfang.
Tocca dunque ai primi due e Prevc piazza la stoccata del campione: 244 metri, record del trampolino, piazzando pure un tentativo di telemark. Buoni voti (media superiore al 18) e quindi, nonostante il vento decisamente più favorevole rispetto a Kraft gli costi 11 punti con la compensazione rispetto all’austriaco, prima posizione conquistata in tutta tranquillità. Tocca dunque a Gagnes e anche il norvegese si dimostra un grandissimo. Nonostante l’ulteriore difficoltà dell’abbassamento di stanga da 14 a 13, va ad atterrare a 238,5 metri. Ciò significa perdere 6,6 punti per la misura rispetto a Prevc, contro i 5,7 guadagnati per la stanga. Un altro punto e mezzo arriva dalla compensazione per un vento leggermente meno favorevole nei confronti dello sloveno e poi c’era anche il punticino scarso di vantaggio che arrivava dalle prime due serie. A fare la differenza erano però le valutazioni dei giudici. Gagnes infatti neppure prova a mettere il telemark e così la media di 16,5 raccolta costa al norvegese 5 punti, quelli fatali per restare indietro di 3,3 punti nella classifica generale provvisoria, che poi diverrà definitiva dopo la decisione della giuria di cancellare l’ultima serie, che sarebbe stata senz’altro un ulteriore spettacolo con il quarto duello tra Prevc e Gagnes.
Nei posti di rincalzo, Freund con un buon terzo salto alla fine agguanta il sesto posto, anche se a distanza notevole dai primi, scalzando un Fannemel andato in netta regressione dopo la prima serie. A completare la top ten, Freitag, Tepes e Kranjec, che riesce a difendersi da un Hayboeck in grande rimonta con i 228 metri saltati al terzo tentativo.
Nella gara a squadre la Norvegia ha dominato, infliggendo un distacco di oltre 100 punti a tutte le altre. Fannemel, Gagnes, Tande e Forfang sono stati nettamente i più costanti, senza picchi clamorosi, ma senza mai scendere sotto il muro dei 200 metri, unica nazionale a riuscirci. La Germania seconda ha pagato i due salti sotto i 200 di Wellinger e soprattutto il primo tentativo di Leyhe, che continua il momento di difficoltà, atterrato a soli 168 metri. Bronzo per l’Austria che ha avuto uno splendido Kraft (225 e 230 nei due salti), un ottimo Hayboeck ma ha pagato le controprestazioni di Poppinger e Fettner, autori di due salti nell’ordine dei 150 metri. Infine solo quarto posto per la Slovenia, nonostante il solito Prevc sia stato per distacco il migliore da un punto di vista individuale (228 3 238 m). A far la differenza in negativo Lanisek e soprattutto un Tepes lontanissimo dai livelli della prova del giorno prima. Due controprestazioni che nonostante la buona performance di Kranjec ha costretto gli sloveni a guardare gli altri festeggiare ai piedi del podio. Polonia, Repubblica Ceca, Finlandia e Russia completano la classifica di una prova che ha avuto un numero record in negativo di partecipanti.
Prossimo appuntamento di Coppa a Zakopane con una gara a squadre e una individuale rispettivamente il 23 e 24 gennaio.
Nella foto: il podio della prova individuale ((c) Fis da fis-ski.com)