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La staffetta di Ruhpolding all’Ucraina, Italia ancora sul podio

Seconda staffetta stagionale in quel di Ruhpolding, una gara particolare, visto che praticamente tutte le nazionali si schieravano al via con almeno un’assenza rispetto ai quartetti ideali. Ne è uscita una gara molto particolare, con tantissimi capovolgimenti di fronte, rientri e cadute delle varie nazionali, che alla fine ha premiato la staffetta forse più esperta, ossia l’Ucraina, che già in partenza poteva essere ascritta tra le favorite e che, nonostante la controprestazione della sua capitana, almeno per meriti acquisiti visto che fin qui la sua stagione non è stata certo eccezionale, Valj Semerenko, ha saputo precedere in un finale accesissimo per 1”2 la Germania, azzoppata dai due giri di penalità provocati da Gossner. Sul terzo gradino del podio, e questa è una splendida conferma, è salita l’Italia, che magari ha usato qualche ricarica di troppo (10), ma tra le prime otto è stata l’unica a non dover girare. Anche per le azzurre l’arrivo è stato in volata, con Wierer a bruciare con uno dei suoi finali Podchufarova.

La prima frazione è sostanzialmente interlocutoria, come molto spesso accade d’altronde. Al cambio sono tre le squadre racchiuse in 6 decimi, la Norvegia con Olsbu, l’Ucraina con Varvynets (unica con lo zero) e la Bielorussia con Skardino. Quarta a 11” la Slovacchia con Fialkova, l’altro gruppo interessante era quello dal quinto al settimo posto, con K. Horchler, Vittozzi e Braisaz che hanno cambiato a 23” (si è difesa più che bene la bresciana sugli sci nonostante le 3 ricariche utilizzate, apparsa in buona crescita), mentre la Russia passava ottava con Shumilova staccata di ulteriori 8 secondi, con Svezia e Cina a completare la top 10 e la Repubblica Ceca, che comunque era priva di Soukalova, ad annaspare nelle retrovie complice il giro di penalità accusato da Puskarcikova in piedi. Ancora peggio la Polonia con Gwizdon terz’ultima.

Dzhima non sbaglia a terra e così tiene avanti l’Ucraina, con la Bielorussia che rimane alle spalle con Kryuko e Oberhofer che non sbagliando sale in terza piazza. Birkeland deve usare due ricariche e così scivola al quinto posto, davanti a Virolaynen che non sbaglia ma paga un pessimo passo sugli sci. Chi ha grossi problemi è invece la Francia, che deve girare con Chevalier, e ancor di più la Germania con Gossner che colleziona ben due penalità e sprofonda a 1’40” dalla vetta. Dzhima poi scappa via in piedi, dove chiude lo zero (nessuna ricarica usata dall’Ucraina a metà gara), mentre le altre big sbagliano praticamente tutte. La Bielorussia cambia seconda a 25”, Oberhofer scavalca Gerekova nell’ultimo giro e passa terza, poi dietro si apre il vuoto: quinto è il Canada con una Rosanna Crawford che non ha mai sbagliato, sesta la Norvegia nonostante Birkeland avesse dovuto girare, con settima la Cina che sfrutta lo zero di Tang. Ottava è la Francia con Chevalier che risale a prendere la Svezia, mentre crolla la Russia che deve girare due volte dopo il poligono in piedi e così Virolaynen cambia in quattordicesima posizione, nettamente staccata anche da Gossner, risalita in decima anche se a 1’50” dall’Ucraina.

La terza frazione cambia però ancora tutto. Tutte gli errori evitati dalle compagne vengono infatti commessi da Valj Semerenko a terra. Pisareva invece non sbaglia e così l’Ucraina all’uscita dal giro di penalità passa dai 30 secondi di vantaggio ai 25 di ritardo. Per l’Italia è in pista Alexia Runggaldier, il cui passo sugli sci non è a livello delle migliori e si sa. L’altoatesina però è stata brava a difendersi secondo le sue possibilità, al primo poligono ha usato una ricarica passando quarta sulle code della Slovacchia. Dietro intanto si riavvicinano le grandi nazionali, Solemdal è quarta ma ancora a un minuto, subito davanti alla Svezia. Charvatova non sbaglia e risale sesta, con Yurlova ottava anche lei senza errori, mentre Hammerschmidt deve usare due ricariche e resta dodicesima e Bescond addirittura gira, estromettendo la Francia da ogni discorso. Ad ogni poligono accade qualcosa: nella terza sessione in piedi è la Repubblica Ceca ad abdicare con il doppio giro di penalità. Per il resto tutte le altre limitano gli errori (due ricariche per Runggaldier, almeno una di troppo visto il suo passo sugli sci). A rimescolare le carte è però l’ultimo giro. Pisareva, uscita in testa dal poligono crolla per arrivare addirittura undicesima al cambio a un minuto e mezzo dalla vetta. Riprende così le redini della situazione Semerenko, ma chi accende la motocicletta è Hammerschmidt che recupera 30 secondi all’ucraina, sorpassa e stacca nell’ordine Brorsson, Poliakova, Runggaldier e Solemdal e si presenta da sola al cambio in seconda posizione. Dietro la Norvegia terza, Wierer riceve il testimone quarta, alla testa di un gruppo che comprende anche Svezia, Slovacchia e soprattutto Russia. Il Kazakistan, con pochissime ricariche ma un passo sugli sci lentissimo, è ottavo, davanti alla Francia che, nonostante tutti gli errori e l’assenza di Dorin, sarebbe ancora a 30 secondi dal podio.

Nell’ultima frazione, con le migliori in pista, le prestazioni trovano però più stabilità. A terra tra le big Eckhoff deve usare 3 ricariche, tutte le altre nessuna, e così Wierer passa in terza posizione, a 28 secondi da Pidruschna e a 11 da Dahlmeier. L’Ucraina non sbaglia neppure all’ultimo poligono, Dahlmeier ha bisogno di una ricarica, ma riesce a limitare i danni e esce dalla sessione di tiro a 9 secondi dalla testa della corsa. Anche Wierer ha bisogno di sei colpi per chiudere la serie, a differenza di Podchufarova che trova lo 0, le due però escono assieme dal poligono. Sono due le coppie che si giocano la vittoria e il bronzo. Dahlmeier riprende Pidruschna e sembra averne decisamente di più rispetto all’ucraina. Sulla retta d’arrivo però sbaglia la volata, prova a uscire dove non c’è spazio e così deve rialzarsi, lasciando il successo all’Ucraina, che torna a vincere una gara di primo livello dopo la prova olimpica di Soci (in Coppa del Mondo l’ultima vittoria risaliva al dicembre 2013 a Hochfilzen). Per la Germania c’è il secondo secondo posto stagionale, mentre sul podio si conferma anche l’Italia con Wierer che stampa in volata Podchufarova. Quinta piazza per Eckhoff, tre errori anche in piedi per lei, poi nell’ordine d’arrivo seguono Repubblica Ceca (con un buon ultimo giro di Vitkova che viaggia sui tempi di Pidruschna e scavalca tre avversarie), Francia, Polonia, Canada e Slovacchia. Nella coppa di specialità curiosa situazione con Italia, Ucraina e Germania che condividono la vetta a quota 108. E adesso il circuito dopo due settimane saluta la Baviera per spostarsi di non molti chilometri a sud per l’attesissima tappa italiana nello splendido scenario di Anterselva.

Nella foto: l’arrivo in volata tra Pidrushna e Dahlmeier ((c) IBU/Ernst Wukits da biathlon-world.com)

Wierer, la perfezione: sua l’individuale di Ruhpolding

Che sarebbe diventata la sua gara, viste le caratteristiche, era abbastanza fuor di dubbio. L’incognita era quando ciò sarebbe successo, visto che fino alla fine del 2014/15 Dorothea Wierer aveva un rapporto non bellissimo con questa prova. L’individuale, d’altronde, con … Per saperne di più