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Biathlon, avvio da sogno per l’Italia femminile, sempre sul podio. Doppietta di Martin Fourcade tra gli uomini

È la nazionale italiana l’assoluta protagonista della prima settimana di Coppa del Mondo al femminile e non c’è alcun nazionalismo nell’asserire questo, ma solo la fotografia di quanto avvenuto a Östersund, dove le azzurre sono salite sul podio in tutte e tre le prove individuali disputate. Dopo la vittoria di Dorothea Wierer nell’individuale di giovedì, infatti, sono arrivati il secondo posto, tanto bello quanto sorprendente, di Federica Sanfilippo nella sprint e poi l’altra piazza d’onore conquistata ancora da Wierer nel susseguente inseguimento.

Nella prova su due poligoni il successo è andato a Gabriela Soukalova, che ha confermato la sua estrema solidità in questo avvio di stagione, la miglior versione della ceca che si sia vista dopo la stagione 2014/15, autrice di una prova di grande completezza, prototipo della biathleta perfetta, zero al poligono e ottimo tempo sugli sci, il terzo, dietro solo alla scatenata Dorin di questo periodo e a Makarainen. Ma come detto nell’introduzione, la sensazione di giornata è stata Federica Sanfilippo, seconda con una prestazione perfetta al tiro e un’efficacia notevole sugli sci, sesto tempo assoluto, frutto di un’ottima distribuzione dello sforzo, che l’ha portata a far segnare il miglior tempo assoluto nell’ultimo giro. Per l’altoatesina della Val Ridanna arriva così il primo grandissimo risultato della carriera a livello di Coppa del Mondo. E non è certo un caso, il talento c’è sempre stato, al pari della determinazione, che l’ha portata a crescere attraverso tanti momenti difficili e un lungo percorso di miglioramento. Tra l’altro è la quarta azzurra di questo gruppo a salire sul podio in questo format di gara, un’altra conferma della grande competitività della formazione italiana. A completare il podio l’ucraina Pidrushna, al secondo terzo posto di fila dopo l’individuale, capace nonostante un errore di superare per una manciata di decimi la tedesca Preuss e la norvegese Eckhoff, un esiguo margine guadagnato sugli sci rispetto alla prima e col tempo di esecuzione sulla seconda, a parità di penalità. Sesta piazza per Dorin, miglior tempo nel fondo, ma ancora imprecisa in piedi, dove ha commesso due errori. Settima un’eccellente Abramova, molto performante sugli sci, subito davanti alla seconda delle azzurre, Karin Oberhofer, che non appena ha ritrovato buone percentuali è subito tornata tra le migliori dieci. Chiudono la top ten un’ottima Vanessa Hinz e Kaisa Makarainen, attardata da due errori, ma anche battuta da Dorin sugli sci stretti. Per Wierer, in gara con il pettorale giallo, è arrivata la ventesima piazza con due errori, però, considerando anche la condizione giocoforza non al top dell’altoatesina, vederla chiudere a mezzo secondo da Gössner a parità di penalità ci pare comunque una bella notizia, confermata a maggior ragione da quanto accaduto nell’inseguimento.

Nella pursuit infatti per Dorothea è arrivata la seconda piazza, con un recupero di 18 posizioni, dietro, di poco, solo a una Makarainen tornata vicina a quella dei tempi migliori, e davanti a una Hildebrand da 20/20. In generale è stata una gara molto interessante, e ricca di cambiamenti di fronte. Soukalova, partita davanti, ha mantenuto e anzi aumentato il vantaggio dopo la prima serie precisa, con 30 secondi su Eckhoff e a seguire Preuss, Hinz e Pidrushna, tutte con lo 0. Il secondo poligono a terra però vedeva la ceca sbagliare e così si rimescolavano le carte. La leader di coppa rimaneva infatti in testa, ma con solo 4 secondi su Preuss. Si riavvicinavano anche Dorin e Wierer, appaiate a 15” e Eckhoff e Gössner a guidare il gruppo più folto delle inseguitrici. Il terzo giro vedeva la francese forzare e rientrare sulla testa, mentre anche Dorothea dimezzava il ritardo, ma soprattutto era Makarainen che guadagnava 15” e così si presentava alla prima sessione in piedi con solo 14 secondi di distacco.

Il terzo poligono arrideva alla Germania. Preuss e Hildebrand tra le prime erano infatti le uniche a non fallire, e così uscivano in prima e seconda posizione. La prima delle inseguitrici era Dorin, a 23”, che poi nella successiva tornata dimezzerà il ritardo, staccando il trenino formato da Soukalova, Wierer e Gössner, sul quale proprio in vista dell’ultima serie si riportava anche Makarainen. Preuss aveva quindi la grande occasione, ma riapriva i giochi con il 4/5, anche per la pressione portata da Dorin che aveva accelerato decisamente in ingresso al poligono. Ma anche la transalpina falliva un bersaglio, mentre tutte le altre erano precise. Hildebrand, completando lo shoot-out, usciva davanti a tutte, seguita da una rapidissima Wierer a 6”, da Soukalova a 8”, da Preuss uscita dalle penalità a 12” e soprattutto da una Makarainen che pur con i suoi tempi non sbagliava ed era a soli 13”. La finlandese cambiava decisamente passo nell’ultimo giro e in poche centinaia di metri saltava le avversarie che la precedevano e si riportava davanti. Davvero ottima da questo punto di vista era la tenuta di Wierer, che riusciva a staccare Soukalova, già di per sé impresa notevole, specie nella tornata conclusiva, ma soprattutto, pur soffrendo, a denti stretti, facendo l’elastico, manteneva in qualche modo il contatto con Makarainen, riportandosi poco dopo la vincitrice di due Coppe del Mondo su Hildebrand. Il rush finale era così a vantaggio della 32enne nativa di Ristijärvi, che capitalizzava quel paio di secondi di margine guadagnato, davanti a Wierer, efficace in volata, e a Hildebrand. Al quarto posto rimontava Dorin, autrice comunque di un ultimo giro solo un secondo più veloce di quello di Dorothea, a testimoniare l’ottima conclusione dell’italiana. Quinta Soukalova, sesta Preuss, che nell’ultimo giro si è staccata accusando la fatica e forse anche un po’ di delusione, Settima la prima delle norvegesi, Olsbu, rientrata dal 26° posto con il 20/20, davanti a una Vitkova precisa al poligono col 95% ma lenta sugli sci e a Eckhoff, che invece aveva il problema opposto (5 penalità complessive). Decima piazza per Pidrushna, autrice di una gara in lenta ma costante regressione dal terzo posto. Seconda delle italiane è stata Karin Oberhofer, 15^, meno bene sugli sci rispetto alla sprint, soprattutto nel finale, mentre Federica Sanfilippo dopo l’impresa della sprint ha accusato la stanchezza e forse anche un po’ di emozione e ha commesso otto errori che l’hanno relegata nelle retrovie. Ma la sua trasferta svedese va in archivio con tanti segni più. Merita una menzione anche la super-veterana Eva Tofalvi: la romena con il 20/20 ha recuperato ben 41 posizioni, arrivando diciannovesima dopo essere partita sessantesima e ultima.

Tra gli uomini invece il protagonista assoluto del fine settimana è stato Martin Fourcade che dopo la deludente individuale ha rimesso le cose a posto con una doppietta di grandissima autorità. La sprint si è corsa in condizioni meteorologiche complesse, vento forte, diverso dall’azzeramento, e questo ha portato un’esplosione di errori, con percentuali molto basse. Il transalpino è riuscito a difendersi al poligono con 2 penalità complessive (anche se a fine gara non era soddisfatto della sua performance al tiro) ma poi ha fatto la differenza sugli sci in maniera assolutamente irresistibile. Nessuno è riuscito neppure ad avvicinarsi al suo ritmo. Basti dire che il secondo classificato, Arnd Peiffer, che sugli sci stretti non è certo l’ultimo del gruppo, pur con un errore in meno, ha accusato oltre 50 secondi di ritardo, mentre in terza piazza, sempre con 2 penalità, ha concluso un ancora eccellente Björndalen. Si conferma al quarto posto invece l’altro francese Fillon Mallet, tra le note più liete dell’inizio di stagione, davanti a Döll, a Johannes Boe e a Svendsen, mentre l’altro Boe, Tariej, ha chiuso 29° a causa delle 5 penalità commesse (tra l’altro ha fatto segnare il secondo tempo assoluto sugli sci, a trenta – ! – secondi da Fourcade). In casa Italia, nessun atleta in zona punti, con De Lorenzi anche sfortunato, 41° per questione di decimi, unico qualificato all’inseguimento.

Pursuit dove ovviamente c’era un favorito unico, visto quanto dimostrato nella sprint e visto il vantaggio enorme conseguito. E Martin Fourcade non si è fatto pregare, portando a casa il 41° successo della carriera. Tre errori al poligono complessivi per il francese, che però non ha nemmeno mai fatto iniziare la contesa, viaggiando per tutta la gara da solo e potendosi permettere il lusso di trasformare l’ultimo giro in una lunga passerella d’onore, unico fattore che ha consentito agli inseguitori di limitare a 35” i secondi di ritardo. La seconda piazza è andata ancora a Peiffer, che ha sbagliato solo un bersaglio a terra e anche lui ha potuto concludere la gara senza troppi patemi. Terza piazza, a 55” dal vincitore, per un altro francese, Fillon Mallet, che dopo due legni riesce così a salire sul podio nonostante due errori in piedi, resistendo in volata alla rimonta da dietro di Tariej Boe, partito 29° e arrivato quarto con due penalità grazie a una prova magistrale sugli sci. Quinto Svendsen, regolare come in tutta questa tappa ma senza mai piazzare l’acuto, sesto Döll, davanti ai due russi in grande rimonta Malyshko e Garanichev, recuperando rispettivamente 27 e 19 posizioni. Il miglior differenziale positivo va comunque all’altro Fourcade, Simon, che scattato 49°, ha concluso la prova 14°. Per Björndalen, autore di cinque errori tra secondo e terzo poligono, è arrivata la prima prova sottotono dell’anno, chiusa in undicesima posizione con conseguente perdita del pettorale giallo. Ma insomma, il quasi 42enne norvegese ha comunque fatto ampiamente il suo in questa tappa.

Nelle graduatorie di coppa sono così al comando Martin Fourcade e Gabriela Soukalova. Il francese conduce con 140 punti, solo uno in più di Björndalen, mentre terzo è a 134 Fillon Mallet. Stesso punteggio per la ceca, che ha 5 punti di margine sulla coppia delle più immediate inseguitrici, formata da Wierer e Dorin. La prossima tappa in programma è quella austriaca di Hochfilzen, dove si comincerà a gareggiare da venerdì con le due sprint.

Nella foto: l’arrivo vincente di Makarainen nell’inseguimento (foto IBU/Evgeny Tumashov da biathlonworld.com)

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