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Pista, il resoconto della Coppa del Mondo di Hong Kong

Ultima tappa di Coppa del Mondo a Hong Kong, penultima occasione di conquistare punti per la qualificazione olimpica prima del mondiale di Londra che assegnerà definitivamente i posti in palio per i Giochi di Rio (anche se come vedremo in molte specialità, anche per l’Italia, sono già arrivati dei verdetti), ma anche possibilità di capire i rapporti di forza in vista della rassegna iridata britannica. Andiamo quindi a vedere come sono andate le varie gare disputate.

Corsa a punti femminile

Si parte dal venerdì e ad aprire il programma, oltre alle qualificazioni dei quartetti e delle team sprint, sono le prove non olimpiche, inserite nella competizione come gare di livello 1. La prima finale è quindi la corsa a punti femminile, che vede il successo di Jolien D’Hoore al termine di una prova molto equilibrata, nella quale nessuna atleta è stata in grado di conquistare un giro di vantaggio. A fare la differenza dunque è stata la partenza al fulmicotone della campionessa belga della Wiggle, che, dopo il terzo posto nella prima volata, ha vinto i tre successivi sprint, conquistando subito i 17 punti che poi le sono stati sufficienti per vincere, nonostante un rischio nella volata finale, quando D’Hoore è stata declassata per una traiettoria irregolare. In seconda piazza la canadese Glaesser con 13 punti, davanti alla britannica Nelson con 11. Per l’Italia era in pista Elena Cecchini che si è classificata undicesima con 2 punti, subito davanti all’iridata tedesca Pohl.

Scratch maschile

Successo per il 20enne francese Benjamin Thomas, che va a superare in volata lo spagnolo Xavier Canellas e il colombiano Jordan Parra. Per i colori azzurri dodicesima piazza di Francesco Lamon.

Scratch femminile

Bella vittoria della 22enne bielorussa Marina Shmayankova, già campionessa nazionale junior su strada nel 2011, che dimostra le sue doti da inseguitrice (fa parte del quartetto della Bielorussia con la quale ha vinto l’argento agli ultimi Europei) guadagnando nel finale un giro sul gruppo e andando così a trionfare. La volata del gruppo vale quindi per gli altri due gradini del podio e se l’aggiudica con la sua consueta stoccata la campionessa europea Laura Trott, favoritissima in vista dei Mondiali in casa, precedendo la beniamina di casa Qianyu Yang, che regala una medaglia a Hong Kong anticipando di poco Annalisa Cucinotta, autrice comunque di una bella prestazione che la conferma tra le migliori a livello internazionale nella disciplina. Quinta piazza per la vincitrice della corsa a punti D’Hoore.

Corsa a punti maschile

Spettacolare bis di Benjamin Thomas che una quarantina di minuti dopo aver vinto lo scratch torna in pista per far sua anche la corsa a punti, quella che è la sua gara preferita, nella quale ha già vinto un oro e un argento a livello continentale. Il transalpino è stato l’unico a conquistare un giro e questo è stato determinante nel suo successo, arrivato con 33 punti, frutto anche della vittoria nel quinto sprint. 10 punti di vantaggio sullo spagnolo Julio Amores, il più continuo nelle volate con due vittorie e tre secondi posti, mentre a quota 21 si è fermato il neozelandese Luke Mudgway, che si è piazzato terzo. Undicesima piazza per Michele Scartezzini con 4 punti.

Velocità olimpica femminile

Torneo non di altissimo livello, con molte nazionali di punta che hanno schierato una, se non due, seconde linee nelle coppie in gara. Così alla finale si sono qualificate le due squadre che hanno schierato le atlete migliori, ossia la Rusvelo (leggi Russia) con Shmeleva e Voiova e la Gran Bretagna con Varnish e Marchant. La finale non ha avuto storia con le russe che già dopo il primo giro avevano 4 decimi di vantaggio e quindi hanno da subito indirizzato a loro favore la contesa. Finale terzo posto abbastanza sorprendente rispetto ai precedenti tra Spagna e Canada, vinta dalle iberiche (Casas/Calvo) sulle nordamericane (O’Brien/Sullivan). La Cina, qui settima con la squadra di riserva (Guo/Junhong), capitalizzando le due vittorie precedenti, porta comunque a casa la Coppa del Mondo di specialità per la terza volta nella storia, davanti alla Spagna, a cui bastano un sesto, un settimo e un terzo posto per agguantare, a distanza pur notevole, la seconda piazza. Da un punto di vista olimpico, abbiamo 6 squadre già matematicamente qualificate, ossia Russia, Australia, Germania, Paesi Bassi, Cina e Spagna, mentre Nuova Zelanda manca giusto una manciata di punti. Restano altri tre posti. Per uno, il quinto e ultimo disponibile per l’Europa, è lotta aperta tra Francia e Gran Bretagna, che con il secondo posto ottenuto qui riapre un discorso che sembrava clamorosamente chiuso, per l’ultimo il Canada è nettamente favorito sulla Colombia.

Inseguimento a squadre femminile

Vittoria per il Canada che con due successi e un secondo posto si prende anche la Coppa di specialità per la seconda volta dopo il 2014. Nella finale Glaeeser, Brown, Roorda e Simmerling hanno fatto registrare il tempo di 4’19”737, battendo la Gran Bretagna, che si era qualificata col miglior tempo ma in finale non ha schierato Laura Trott, facendo scendere in pista Nelson assieme a Barker, Horne e Rowsell. Per la terza piazza gli Stati Uniti, battuti in semifinale dal Canada, precedono la Cina, che si era scontrata contro la Gran Bretagna nel secondo turno. Per l’Italia, con Frapporti, Balsamo, Bartelloni, Pattaro in qualificazione e poi Cecchini al posto di Simona, impegnata nell’omnium, nei due turni successivi, settimo posto finale, battendo la Polonia, con il tempo migliore nelle tre prove di 4’31”498. Dopo questa prova sono sei le nazionali già qualificate in maniera aritmetica, ossia Gran Bretagna, Australia, Canada, Nuova Zelanda, Cina e Stati Uniti. L’Italia è settima in questo ranking, con la qualificazione che sostanzialmente è solo una formalità: basterà schierarsi al Mondiale, poi qualunque piazzamento sarà sufficiente per garantire la qualificazione. E questo è un risultato storico che va a premiare un lungo lavoro e i risultati delle atlete azzurre in quest’ultimo biennio. Praticamente stessa situazione per la Germania, per l’ultimo posto invece lotta apertissima, con la Russia che precede di pochi punti Bielorussia e Polonia. Tra queste tre nazioni sarà una sfida incerta fino alla fine.

Velocità olimpica maschile

Successo per la Gran Bretagna che con Hindes, Kenny e Skinner batte in finale la Polonia. Successo che nelle prime due tornate non sembrava in discussione per i britannici, con un vantaggio superiore ai 4 decimi, poi però nell’ultimo giro i polacchi sono stati bravi a riportarsi a un solo decimo, senza tuttavia riuscire a battere il 43”751 degli avversari. In terza piazza la Russia ha battuto l’Australia, mentre fuori in qualificazione erano rimaste la Francia, i Paesi Bassi (con Theo Bos nel terzetto), con la Germania addirittura decima e la Nuova Zelanda relegata in ultima piazza. La controprestazione tedesca, qui senza nessuno dei tre “titolari” costa ai tedeschi la vittoria in Coppa che sembrava sicura. Il trofeo va così alla Gran Bretagna per appena 3 punti (552-549), per la quinta volta dal 1999 ma per la prima dal 2009. In chiave qualificazione ai Giochi, invece, sono 6 le nazioni già qualificate: Germania, Francia, Paesi Bassi, Gran Bretagna, Australia e Nuova Zelanda. Rimane un posto per l’Europa, con la Polonia che ha un vantaggio abbastanza importante sulla Russia grazie anche alla seconda piazza di Hong Kong, una piazza che sarà del Venezuela, e un’ultima che al momento vede in vantaggio la Colombia, ma con Corea del Sud, Cina e Giappone subito alle spalle e un campionato asiatico ancora da disputare dove guadagnare punti.

Inseguimento a squadre maschile

Successo dell’Australia che schierando una formazione giovanissima (età media 19 anni) ha vinto in finale sulla Danimarca, segnando il tempo di 3’57”461 con Welfsord, Porter, Scotson e Wight. Al terzo posto la Gran Bretagna che batte per il bronzo la Germania. L’Italia, con Lamon, Scartezzini, Ganna e Consonni, aveva offerto una splendida prova in qualificazione, chiudendo con il terzo tempo in qualificazione in 4’02”545, per poi migliorarsi ulteriormente in semifinale (4’01’240) senza però riuscire a superare la Danimarca e arrivando a 9 decimi dal tempo della Germania che sarebbe valso la finale per il bronzo. Invece è arrivata la finalina per il quinto posto, persa con la Russia. Rimane comunque una prova davvero positiva e incoraggiante, vista l’età media del quartetto, per gli obiettivi futuri a medio e lungo termine. La Coppa del Mondo va per la terza volta nella storia all’Australia, vincitrice delle ultime due prove, davanti alla Germania che precede di due punti la Danimarca. In chiave olimpica, sono sette i quartetti già qualificati per Rio, ossia Australia, Gran Bretagna, Nuova Zelanda, Germania, Svizzera e Russia. Per l’ultimo posto europeo i Paesi Bassi hanno un vantaggio molto netto sulla Francia, con tutte le altre nazioni, compresa l’Italia, ormai fuori, e Colombia e Cina che invece a Londra si giocheranno l’altra piazza.

Keirin maschile

Successo del neerlandese Buchli che brucia in un testa a testa serratissimo il canadese Barrette, mentre più distanziati sono arrivati gli altri finalisti, con il bronzo andato al coreano Im staccato di due decimi. In casa Italia c’è da festeggiare lo splendido settimo posto di Francesco Ceci, che dopo il quarto posto in batteria ha vinto il suo turno di ripescaggio. In semifinale non è riuscito a entrare nella battaglia per accedere alla finalissima, ma nella finalina ha chiuso molto bene al secondo posto, battendo anche atleti di nome come il malese Awang. L’unico peccato è che a precederlo al sesto posto sia stato uno dei suoi avversari diretti per la qualificazione, ossia il ceco Kelemen, ma la prova del marchigiano è comunque da applausi. In ottica Rio il discorso qualificazione è ancora molto complesso, visto che dei 27 atleti che saranno in gara a Rio, 18 arriveranno dalle squadre qualificate alla velocità a squadre e gli altri nove dal ranking, tenendo conto anche delle quote per nazione e per continente. Inutile dire che le combinazioni sono moltissime da perderci la testa. Fermiamoci quindi alle certezze. Al momento Francesco Ceci sarebbe tra i qualificati e a Londra l’obiettivo numero uno dovrà essere la difesa dei 58 preziosissimi punti di vantaggio sull’azero Omelchenko. La coppa del mondo va invece al tedesco Joachim Eilers al quale i 300 punti per la vittoria nelle prime due gare sono stati sufficienti, nonostante l’assenza a Hong Kong. Si tratta della prima vittoria nella storia della Germania in questa specialità.

Velocità femminile

Notevole dimostrazione di forza del movimento cinese che porta al successo quella che sulla carta è la quarta velocista nelle gerarchie del paese della muraglia, dietro Guo, Gong e Zhong: parliamo di Lin Junhong che in finale, in due tiratissime volate (specie la prima, risolta per soli 6 millesimi) batte la beniamina di casa Wai Sze Lee, che comunque può parzialmente consolarsi con la certezza assoluta della qualificazione a Rio. La finale per il terzo posto vede la russa Voinova battere 2-0 l’australiana Stephanie Morton. Al quinto posto chiude Guo, eliminata piuttosto nettamente proprio dalla connazionale nei quarti: per lei comunque la consolazione di portarsi a casa la Coppa del Mondo. Dietro di lei Marchant (ko con Morton), McCulloch (nettamente superata da Lee) e Krupeckaite (battuta da Voinova). In chiave olimpica oltre a Lee, sembrano piuttosto certe anche le carte di Krupeckaite, della cubana Guerra e dell’azera Ismayilova, per un quadro completo della situazione però bisognerà attendere Londra.

Omnium femminile

Vittoria d’autorità per Laura Trott che si conferma pressoché imbattibile in questa prova. La britannica è stata meno dominante di altre volte, però ha comunque saputo tenere sempre salde le redini della situazione. Vittoria nell’eliminazione, secondo posto nell’inseguimento, terza nel giro lanciato, quarta nei 500 m da fermo e quinta nello scratch. Questo il ruolino che l’ha vista arrivare alla corsa a punti con un vantaggio rassicurante, rinsaldato dagli 8 punti conquistati nell’ultima prova. Gli stessi ottenuti da Sarah Hammer, che dunque ha mantenuto le 18 lunghezze di ritardo maturate in precedenza e frutto soprattutto del nono posto della statunitense nei 500 m. In terza piazza la transalpina Berthon, ormai una conferma, emersa nel secondo giorno con la vittoria nel giro lanciato e il secondo posto nei 500 m. Kirsten Wild, ottava soprattutto a causa di una controprestazione inusuale nello scratch (addirittura 22^), meglio del solito invece nelle prove sprint, è riuscita per soli 8 punti a difendere da Trott il primato in Coppa del Mondo. Decisiva l’assenza della britannica, che ha vinto le due prove cui ha partecipato, in quel di Cambridge. Per l’Italia, Simona Frapporti ha chiuso al 20° posto, un piazzamento che a questo punto rende molto complicata la qualificazione a Rio. Servirà una grande prestazione al Mondiale, per superare almeno due tra Germania, Danimarca e Spagna e rientrare così tra le migliori otto nazioni europee (l’Italia al momento è decima). Un peccato perché Simona avrebbe meritato la qualificazione, che dopo gli Europei sembrava possibile. La qualificazione al momento è matematica per Australia, Gran Bretagna, Stati Uniti, Belgio, Australia, Cuba e paradossalmente pure per Nuova Zelanda e Canada, che nel ranking sono addirittura dietro all’Italia: incongruenze dovute alle quote continentali. Per Francia e Polonia la carta è a un passo, già detto della battaglia a quattro per gli ultimi pass europei, negli altri continenti Hong Kong e Cina sono vicini alla qualificazione, così come il Venezuela, lotta tra Taiwan, Colombia, Messico con il Giappone più defilato per le ultime due piazze.

Omnium maschile

Colpo doppio del francese Thomas Boudat, che si impone nella prova di Hong Kong e grazie al successo porta a casa pure la Coppa del Mondo. Per il transalpino, vincitore dell’eliminazione, decisiva la corsa a punti, nella quale ha raccolto ben 27 punti, vincendo 4 sprint, e superando così il kazako Zakharov, che dopo aver vinto lo scratch ed essere arrivato secondo nell’inseguimento e quarto nell’eliminazione si era lanciato nettamente al comando, prima di scivolare al terzo posto a causa dell’ultima prova, scavalcato dall’olimpionico danese Lasse Norman Hansen, secondo sia di tappa che nella classifica di Coppa. Quarto, seppur ben lontano dal podio, Mark Cavendish, secondo nello scratch e nell’eliminazione. Per l’Italia splendida prestazione di Simone Consonni che chiude decimo. In particolare notevole la sua prestazione nell’inseguimento (terzo). Merita gli applausi il portacolori della Lampre che ora lascerà il testimone a Elia Viviani per i Mondiali e poi per i Giochi. L’Italia infatti figura, assieme ad Australia, Nuova Zelanda, Colombia, Germania e Stati Uniti tra le nazioni già qualificate matematicamente per Rio. Per Danimarca, Francia e Gran Bretagna manca solo il timbro dell’ufficialità che arriverà a Londra, anche il Belgio ha un piede e mezzo a Rio, così come i padroni di casa del Brasile. Svizzera (con un buon vantaggio), Paesi Bassi e Russia (praticamente in parità) si giocano gli ultimi due posti europei. Per gli altri continenti, sono in buona posizione Messico, Giappone e Hong Kong, mentre Corea del Sud, Canada e Kazakistan, proprio grazie a questo exploit di Zakharov si giocano le ultime due piazze.

Keirin femminile

Vittoria per la lituana Simona Krupeckaite che in finale va a battere l’australiana Morton e l’atleta di casa Lee in una volata molto combattuta. Guo, ottava di giornata, riesce comunque a difendere il vantaggio che aveva in classifica e a portare a casa la Coppa del Mondo, facendo il bis con quella della velocità. In chiave olimpica, oltre alle atlete che arriveranno dalla velocità a squadre, posti per le due Lee, Wai Sze di Hong Kong e la coreana Hyejin, qui quarta, così come per Krupeckaite e per la cubana Guerra. Per gli altri posti bisognerà capire meglio la situazione dopo i Mondiali.

Velocità maschile

Sorprendenti risultati dal torneo maschile, dove la finale che tutti si aspettavano per l’oro, quella tra Kenny e Pervis, è andata invece in scena per il bronzo, col britannico a battere per due volte di misura il transalpino. Ma la sfida per l’oro ha visto confrontarsi l’australiano Constable e il cinese Xu, con il primo a dominare (quasi un secondo di distacco) la prima prova e poi a vincere in maniera più stretta la seconda. Sfruttando le tantissime assenze, il polacco Damian Zielinski, qui nono, può clamorosamente festeggiare la vittoria in Coppa del Mondo, risultato ottenuto senza mai entrare nei primi quattro. Discorso Giochi di Rio: in attesa di capire come si risolveranno i duelli relativi alla velocità olimpica, le certezze sono la qualificazione del ceco Kelemen, quella di Dmitriev e Shurshin se la Russia non dovesse farcela a squadre (altrimenti ci sarebbe Zielinski per la Polonia, questi atleti saranno comunque tutti e tre in Brasile ad agosto in un modo o nell’altro), il cinese Xu mentre il trinidadiano Phillip ha ottime chance di bissare la presenza di Londra.

Nella foto: una fase dell’omnium maschile con Cavendish in primo piano (©Hong Kong Sport Photography Association da www.uci.ch)