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Australian Open, i tabelloni allineati ai quarti di finale

Entra nel vivo il primo slam della stagione. Infatti i tabelloni maschile e femminile dell’Australian Open edizione 2016 si sono allineati ai quarti di finale. Tante conferme ma anche tante sorprese nei due tornei che andiamo ad analizzare.

Uomini

Djokovic (Srb) [1] – Nishikori (Jpn) [7]

Federer (Sui) [3] – Berdych (Cze) [6]

Monfils (Fra) [23] – Raonic (Can) [13]

Ferrer (Esp) [8] – Murray (Gbr) [2]

Nella parte alta sono arrivati i quattro atleti favoriti secondo il seeding e tutto sembra andare verso la semifinale attesa da tutti fin dall’inizio, quasi una finale anticipata almeno nell’immaginario dei tifosi, tra Djokovic e Federer. Nessuno dei due però avrà un quarto semplice. Il numero uno del mondo, 5 successi in carriera in Australia, dopo le vittorie in tre set con il coreano Chung, il francese Halys e Seppi (che pure ha avuto due set point nel terzo), negli ottavi ha dovuto soffrire tantissimo per avere la meglio del transalpino Simon. Adesso dovrà affrontare il giapponese Nishikori, numero 7 del tabellone, che con i quarti ha eguagliato il miglior risultato in carriera nel torneo (come nel 2012 e 2015). Il nipponico ha espresso un bel tennis fin qui, ha eliminato Kohlschreiber e Krajicek in tre set, Garcia-Lopez in quattro e poi ha battuto con un netto 6-4 6-2 6-4 un avversario di valore come Tsonga. Nei precedenti Djokovic conduce 5-2 ed ha vinto gli ultimi 4 incontri di fila, perdendo un solo set. Sul duro però i confronti dicono 3-2. L’ultimo precedente risale al Master di due mesi fa e terminò con un eloquente 6-1 6-1

Roger Federer fin qui ha lasciato per strada solo un set con Dimitrov nel terzo turno, altrimenti percorso netto, con parziali tranquilli, con Basilashvili, Dolgopolov e Goffin. Lo svizzero tra l’altro ha tagliato nel corso del torneo un traguardo impressionante, quello del 300° successo di uno slam. Nei quarti si troverà ad affrontare Berdych. Il ceco, semifinalista delle ultime due edizioni qui a Melbourne, aveva vinto bene i primi due match contro l’indiano Bhambri, il bosniaco Basic, poi ha superato in quattro set il talento locale Kyrgios in un terzo turno sulla carta molto complicato, mentre negli ottavi ha sofferto tantissimo per avere la meglio in cinque set di Bautista Agut. I precedenti dicono al momento di un vantaggio di 15 a 6 per Federer, che ha vinto gli ultimi 4 incroci di fila, 3 dei quali sul cemento, superficie sulla quale il record è di 8-5 per l’elvetico. Anche qui l’ultimo incrocio risale alle ATP Finals di Londra con un 6-4 6-2 a favore di Federer.

Nella parte bassa troviamo il quarto a sorpresa, quello che vede contrapposti Monfils e Raonic nella parte di tabellone che nei pronostici avrebbe dovuto essere presidiata da Nadal e Wawrinka. Lo spagnolo ha confermato le sue difficoltà perdendo al primo turno nel derby con Verdasco, lo svizzero invece, qui vincitore due anni fa, è caduto in ottavi per mano proprio del canadese, che ha eguagliato così il miglior risultato in carriera nel torneo del 2015. Una vittoria in cinque set con lo svizzero fatta di 82 colpi vincenti e l’80% con la prima di servizio. Nei turni precedenti, neanche un set concesso a Pouille, Robredo e Troicki, segno del grande stato di forma di Raonic che ha vinto già vinto il torneo di Brisbane in questo 2016. Per Monfils, al miglior risultato in carriera a Melbourne, un tabellone fin qui non certo impossibile con Sugita, Mahut e Robert sconfitti in tre set e poi in ottavi Kuznetsov piegato in quattro. Il transalpino, promessa mai del tutto mantenuta, ha l’occasione di eguagliare il suo miglior risultato in carriera in assoluto in uno slam, la semifinale a Parigi nel 2008. I precedenti vedono il francese condurre 2-0, con vittorie sul duro di Stoccolma nel 2011 e sull’erba di Halle nel 2013. Sempre nel 2011 ci fu anche un successo di Raonic, ma per il forfait di Monfils prima dell’inizio del match di semifinale a San José.

L’ultimo quarto invece è quello previsto dal tabellone, ossia Andy Murray contro David Ferrer. Il britannico, che a Melbourne è arrivato quattro volte in finale senza mai vincere,  ha sì concesso un set al portoghese Sousa al terzo turno, ma per il resto è apparso estremamente centrato ed efficace contro Zverev, Groth e soprattutto negli ottavi quando ha disinnescato il genio e la sregolatezza di Tomic senza troppe difficoltà. Lo spagnolo invece parte sempre con un ruolo da underdog nei vari tornei, poi si rivela un osso molto duro. È infatti l’unico tennista a non aver ancora lasciato per strada un set e non ha avuto certo un tabellone semplice, visto che dopo il polacco Gojowczyk all’esordio, ha messo fine alla carriera di Lleyton Hewitt e poi ha eliminato i due statunitensi Johnson e soprattutto Isner, che era apparso in ottima forma, sulla carta poteva essere più adatto alla superficie e invece non è riuscito a portare a casa neppure un set (e con 8 atleti di nazionalità diversa ai quarti, spicca l’assenza totale degli Stati Uniti). Il conto dei precedenti vede Murray avanti 12-6, che diventa un 10-2 contando solo gli incontri sul duro. Il britannico è in serie positiva da 5 sfide, l’ultimo successo di Ferrer risale a Shanghai nel 2014. L’ultima sfida invece si è giocata anche in questo caso al Masters di Londra, con lo scozzese vincitore per 6-4 6-2.

Donne

S. Williams (Usa) [1] – Sharapova (Rus) [5]

A. Radwanska (Pol) [4] – Suarez Navarro (Esp) [10]

Kerber (Ger) [7] . Azarenka (Blr) [14]

Konta (Gbr) – Zhang (Chn)

Anche qui 8 tenniste di 8 nazioni diverse rappresentate nei quarti, con quattro delle prime 8 teste di serie sopravvissute. Il più atteso dei quattro match è senza alcun dubbio quello tra Serena Williams e Maria Sharapova, qualcosa più di una finale anticipata, anche perché si tratta del remake dell’atto conclusivo della passata edizione. Serena per adesso è stata un’autentica schiacciasassi. Solo Camila Giorgi (sfortunatissima nel sorteggio) al primo turno è riuscita a giocare la partita contro di lei (6-4 7-5). Le tre avversarie successive della numero uno del mondo, infatti, ossia Hsieh, Kasatkina e Gasparyan (che al primo turno aveva eliminato Errani) tutte assieme hanno vinto meno game (8) dei 9 portati a casa dall’italiana. Sharapova non è stata così dominante, dopo i due allenamenti agonistici contro Hibino e Sasnovich, ha perso un set contro Davies (anche se lasciandole 1 game negli altri due parziali) e contro Bencic ha faticato, portando a casa la vittoria con un combattuto 7-5 7-5. I precedenti vedono Serena condurre 18-2, oltretutto cavalcando una serie di 17 vittorie di fila. L’ultimo successo di Maria risale addirittura a più di 11 anni fa, al Masters di Los Angeles del 2004. L’ultimo precedente è la semifinale di Wimbledon (6-2 6-4), sul cemento invece è proprio la finale 2015 (6-3 7-6).

L’altro quarto di finale della parte alta vede opposte la polacca Radwanska, che ha rispettato la sua testa di serie, eliminando McHale, Bouchard, Puig e la tedesca Friedsam, unica capace di strapparle un set al tie-break, e la spagnola Suarez Navarro, che ha eguagliato per l’ennesima volta il suo miglior risultato in uno slam, dove però ha poi sempre mancato per 4 volte l’accesso alle semifinali. La canarina trapiantata a Barcellona, unica giocatrice a giocare il rovescio a una mano tra quelle arrivate fin qui (e non solo), testa di serie numero 10, non ha avuto un cammino molto lineare, cedendo, dopo il successo iniziale su Golubic, un set alla greca Sakkari (n. 170 del mondo), quindi c’è stato il ritiro della russa Kulichkova (che era nettamente indietro nel punteggio) e infine la vittoria con l’australiana Gavrilova, che aveva fatto cadere la testa di serie numero 6 Kvitova al secondo turno, in rimonta dopo lo 0-6 del primo set. I precedenti tra le due giocatrici vedono Radwanska condurre 2-1, tutti match sul cemento. I successi della polacca risalgono però al 2009 e al 2012, nell’ultimo precedente, lo scorso anno a Miami, si impose Suarez Navarro in tre set.

Molto interessante anche il terzo quarto di finale tra Angelique Kerber e Victoria Azarenka. La tedesca, unica mancina ancora in gioco (e pure gli uomini rimasti nel tabellone sono tutti di mano destra), ha rispettato i pronostici della sua testa di serie, ma ha rischiato tantissimo al primo turno con la giapponese Doi, con la quale ha perso il primo set e vinto il secondo solo per 8-6 al tie-break. Successivi tre turni però vinti con grande autorità contro Dulghero, Brengle e la connazionale Beck. Azarenkoa, anche se adesso è scesa al numero 16 del mondo, è pur sempre una che ha occupato la prima posizione del ranking e capace di vincere questo torneo per due volte nel 2012 e 2013. Quest’anno sembra aver ritrovato le giuste sensazioni con la vittoria nel torneo di Brisbane, battendo in finale proprio Kerber tra l’altro. Fin qui un cammino esemplare, nessun set perso e solo 11 game lasciate in quattro partite alle avversarie (meglio di Serena!), Van Uytvanck, Kovinic, Osaka e Strycova. Va detto che non ha dovuto affrontare fin qui nessuna testa di serie, Garbine Muguruza, che col numero 3 presidiava questo quadrante del tabellone, infatti, è stata eliminata al terzo turno da Strycova. I precedenti tra le due vedono Azarenka condurre con un 6-0 che non lascia repliche (5 vittorie sul cemento e 1 sull’erba), l’ultimo dei quali già citato pochi giorni fa a Brisbane. L’unica volta che Kerber ha passato il turno con Azarenka risale al 2012 a Tokyo, ma perché la bielorussa dette forfait e non si presentò.

L’ultimo quarto femminile è il più sorprendente in assoluto, uno dei più impronosticabili dell’intera storia del tennis probabilmente. Si sfideranno infatti la britannica (nata in Australia) Konta e la cinese Zhang, numero 47 del mondo la prima, numero 133 del mondo addirittura la seconda (che pur avendo un best ranking al n. 30 in carriera non aveva mai passato un turno in uno slam). Entrambe hanno costruito questo loro cammino sull’impresa realizzata al primo turno, quando la prima rappresentante della Gran Bretagna a raggiungere i quarti di un major dopo 33 anni, ha eliminato Venus Williams, mentre la cinese ha sorpreso la numero 2 del tabellone Simona Halep. Konta ha poi superato con grande autorità Allertova e Zheng, mentre negli ottavi ha avuto la meglio in tre set molto combattuti (8-6 nel parziale decisivo) sulla russa Makarova. Zhang invece è partita addirittura dalle qualificazioni, nel terzo turno ha piegato sempre per 8-6 al terzo una veterana come Razzano, poi però nel tabellone principale ha avuto un avvio impressionate, eliminando in due set, oltre ad Halep, anche Cornet e Lepchenko, prima di superare in tre set la numero 15 del seeding Keys. Ci sono due precedenti fra le due, con una vittoria per parte. Zhang vinse ai quarti del torneo di Guangzhou nel 2013, mentre nel 2012 le due si erano sfidate in un palcoscenico prestigioso, gli US Open, però si trattava del primo turno delle qualificazioni e il successo andò a Korda.

Nella foto: Maria Sharapova e Serena Williams (foto dal sito ausopen.com)