Nella foto: l’esultanza di Alessia Cabrini dopo la tripla vincente (foto da Fiba.com)
Tre su tre per la nazionale azzurra agli Europei U20 di Matosinhos: dopo Germania e Serbia, anche la Svezia si arrende all’Italia in un incontro che ha permesso a coach Riga di allargare le rotazioni rispetto alle prime due uscite, un po’ per necessità, vedi l’infortunio di Tagliamento, un po’ per scelta in un torneo molto intenso. Le risposte delle giocatrici sono state buone, per una partita che le azzurre hanno sempre controllato con un vantaggio attorno agli otto punti, prima della rimonta finale della Svezia, che però si è arrestata sul -1. Un’altra partita che ha visto le azzurre avanti nel punteggio per tutti i 40 minuti, insomma, dato senza dubbio incoraggiante, così come l’essere riuscite nel finale punto a punto ad avere la forza mentale di portare a casa il successo. 16 i punti messi a referto da Zandalasini in 23 minuti di utilizzo, con 5 rimbalzi, 3 recuperi e 3 stoppate. Molto bene anche Rachele Porcu con 13 e Lucrezia Costa con 12 punti, entrambe hanno risposto presenti. 7 i punti di Alessia Cabrini che ha firmato la giocata del match, la tripla dall’angolo che a 33 secondi dalla fine ha spezzato le speranze svedesi.
Dopo un girone dominato a punteggio pieno, ora le atlete italiane dovranno essere brave a ripartire da zero: domani prende il via infatti la fase a eliminazione diretta, verso la quale i gruppi erano in pratica un riscaldamento servito solo a determinare gli accoppiamenti. Invece da adesso in poi non si può più sbagliare. Per l’Italia il primo ostacolo si chiama Bosnia Erzegovina, che nel girone A ha avuto un cammino diametralmente opposto a quello azzurro: 3 sconfitte su 3 uscite, due delle quali pesantissime contro Portogallo e Spagna. La formazione balcanica, trascinata negli anni passati in Divisione A da una classe 1995 molto forte, insomma, fin qui non è parsa certo trascendentale e appare anzi ampiamente alla portata dell’Italia. Le giocatrici migliori appaiono la guardia, altissima per il ruolo, Melissa Brcaninovic, classe 1999, fin qui quasi 18 punti di media, e il centro del 1998 Nikolina Zubac. Come sempre, per quanto possa essere banale dirlo, la concentrazione dovrà essere al massimo per evitare ogni possibile sorpresa.
Primo quarto. I primi 4 minuti sono marchiati da Cecilia Zandalasini, che segna 6 punti per lanciare l’Italia sull’8-2. Entra molto bene dalla panchina in partita anche Lucrezia Costa, che mette 5 punti consecutivi, finché Cabrini a 2′ dalla fine del quarto segna il +10 (18-8). La frazione si chiude con la tripla di Camber per il 18-11 che va a referto.
Secondo quarto. Nella prima metà di frazione l’Italia torna in doppia cifra di vantaggio grazie alla bella serie di Ilenia Cordola che segna 6 punti consecutivi per il 24-14, la Svezia torna a colpire da 3 con Lundquist, ma Porcu risponde subito dall’arco mantenendo invariate le distanze e la stessa play umbra infila poi il canestro del massimo vantaggio sul 29-17 su azione partita dalla rubata di Kacerik. La Svezia però con qualche viaggio in lunetta, un’altra tripla di Lundquist e un paio di buone difese, piazza un parziale di 8-2 per rientrare sul -6. L’ultima parola del quarto però è di Zandalasini che mette il 33-25 con cui si va al riposo.
Terzo quarto. La seconda tripla del match di Porcu vale subito il nuovo +10 in avvio di ripresa, poi l’ex giocatrice di Venezia segna ancora subendo il fallo di Paulin e così quando Costa appoggia il suo settimo punto personale, l’Italia tocca il massimo vantaggio sul 41-26. La Svezia continua ad affidarsi al tiro da 3 (8/22 dall’arco per le scandinave a fine match, un 36% migliore del 31% fatto segnare da 2) e così con Lundquist e Rosendal piazza un controparziale per dimezzare il ritardo sul 43-36. Con Kacerik e Zandalasini l’Italia torna oltre la doppia cifra di vantaggio, prima che il gioco da 3 punti di Rosendal fissi il punteggio sul 49-41 di fine quarto.
Quarto quarto. L’ennesima tripla svedese, stavolta siglata da Hagg, vale il -6 per la Svczia quando mancano alla fine 7’41”. Zandalasini e Costa ripristinano il +10 sul 54-44, ma da lì l’attacco italiano si inceppa e rimane a secco per quasi 6 minuti. La Svezia da parte sua non entusiasma, anzi segna solo da tiro libero e tra l’altro con percentuali non entusiasmanti, ma alla fine quando il cronometro indica 98 secondi alla sirena Lundquist colpisce ancora da 3 punti per riportare a -2 la formazione scandinava, il minor distacco dal 2-0 di inizio partita. Lucrezia Costa interrompe il momento difficile italiano con un gran canestro, una penetrazione quasi da guardia, Poi però la difesa italiana incappa in un brutto possesso, viene a mancare completamente il tagliafuori, tanto che la Svezia riesce a prendere ben 3 rimbalzi d’attacco consecutivi e alla fine ancora Lundquist riesce ad appoggiare il nuovo -2. Cabrini fa 1/2 in lunetta, sul secondo libero sbagliato Zandalasini commette fallo a rimbalzo e così in lunetta va Kantzy che non sbaglia. Svezia a -1 con 54 secondi da giocare. Ma poi Vespignani trova Cabrini in angolo, la parabola della giocatrice di Umbertide è perfetta, si muove la retina e l’Italia torna a +4, col recupero successivo di Zandalasini che induce la Svezia alla resa definitiva.
Italia: Vespignani 2, Policari, Porcu 13, Kacerik 2, Zandalasini 16, Cabrini 7, Cordola 6, Vitari, Costa 12, Reani 2, Tagliamento ne, Pan ne.
Svezia: Hagg 3, Astrom 6, Stern, Lundquist 16, Paulin, Camber 6, Rosendal 13, Andersson 1, Sjoberg, Ljunggren, Kantzy 9, Prytz 2.