Nella foto: il podio delle élite (foto dal profilo Twitter UEC Cycling)
Una medaglia europea non avrà lo stesso valore di una olimpica, però quantomeno la vittoria del titolo di campionessa europea, il secondo in carriera dopo quello under 23 di sette anni fa a Hooglede-Gits, sarà un’ottima consolazione per Ellen Van Dijk, che a Rio dovette accontentarsi del quarto posto, a soli 22 secondi dall’oro, beffata da un banale errore che la vide uscire di strada addirittura in un tratto in salita.
A Plumelec, invece, la prova della neerlandese è stata impeccabile e si è conclusa con una netta vittoria, percorrendo i 25,5 km del percorso in 36’41”, a una media superiore ai 41,5 km/h. Per la portacolori della Boels, che a fine stagione approderà alla Liv, si tratta del quinto successo stagionale, il terzo arrivato contro il tempo dopo quelli nel Turingia e nell’Energiewacht, conferma di una condizione che era già apparsa eccellente nel recente Boels Rentals Tour, chiuso in seconda posizione dietro alla compagna Blaak.
A completare il trionfo dei Paesi Bassi ci ha pensato Anna Van der Breggen, che dopo il bronzo nella crono olimpica, in questa rassegna sale di un gradino e conquista l’argento. Per la portacolori della RaboLiv, lei invece in procinto di accasarci proprio alla Boels, appena 18 secondi di ritardo rispetto alla connazionale, maturati quasi tutti nella seconda parte visto che all’intermedio dei 14,5 il distacco tra le due era inferiore ai 5 secondi.
A completare il podio è stata un’altra medagliata di Rio, Olga Zabelinskaya, che invece rispetto alla gara brasiliana scende di una posizione. La russa della BePink ha chiuso comunque vicinissima a Van der Breggen (4 secondi le hanno separate alla fine), con una prova conclusa in crescendo. Negli ultimi 10 km infatti è stata l’unica a viaggiare su un ritmo quasi uguale a quello di Van Dijk.
Le prime tre hanno scavato una differenza notevole rispetto alle altre. Infatti la quarta, Alena Amialiusik, ha accusato un ritardo dalla vincitrice di 1’31”, senza riuscire a sfondare la soglia dei 40 km/h di media. La bielorussa residente in Italia ha preceduto un terzetto di campionesse nazionali racchiuso in pochissimi secondi: la transalpina Audrey Cordon (5^ a 1’48”), la belga Ann-Sophie Duyck (6^ a 1’50”) ed Elisa Longo Borghini. L’azzurra ha chiuso settima con un distacco di 1’55”, una prestazione senza dubbio positiva tenendo oltretutto conto della leggera forma influenzale che ha colpito il bronzo della prova olimpica in linea durante lo scorso fine settimana. Per lo stesso motivo, Elena Cecchini, l’altra atleta selezionata dal c.t. Salvoldi, ha dovuto dare forfait e non potrà partecipare neppure alla gara in linea di sabato, nella quale sarà sostituita dall’argento uscente delle under 23 Ilaria Sanguineti. A completare le prime dieci sono la polacca Pawlowska a 2’25”, l’azera Pavlukhina a 2’31” e l’eterna francese Edwige Pitel a 2’32”.
All’undicesimo posto della classifica assoluta troviamo la vincitrice della prova riservata alle under 23, la russa Anastasiia Iakovenko. L’atleta classe 1995, che ricordiamo vincere l’argento della prova in linea junior ai Mondiali di Firenze dietro a Dideriksen, ha completato lo sforzo in 39’35”, alla media di 38,5 km/h, portando a casa una gara tiratissima che ha vissuto un notevole rimescolamento negli ultimi 10 km rispetto ai tempi fatti registrare all’intermedio, dove in testa, con 3 secondi di vantaggio sulla russa, era l’ucraina Shekel, che poi chiuderà soltanto quinta, anche se con appena 14 secondi di ritardo dalla vincitrice. Per Iakovenko è la prima vittoria internazionale di un 2016 che l’aveva vista gareggiare fin qui esclusivamente entro i confini del calendario nazionale russo, con la sola eccezione della trasferta cinese di maggio per i due giri insulari del Chongming e dello Zhousand.
Dicevamo di una classifica molto corta: l’argento è andato a Kseniya Tuhai con 10 secondi di ritardo. La bielorussa della BePink, dopo essersi rivelata come una delle giovani scalatrici più interessanti tanto al Giro Rosa che all’Ardèche, oggi ha messo in mostra anche promettenti doti contro il tempo, recuperando dalla quinta alla seconda piazza negli ultimi 10 km, quelli che contenendo i 2 km di salita verso l’arrivo erano a lei più congeniali. In rimonta è arrivato anche il bronzo, con la tedesca Lisa Klein che ha recuperato dalla settima posizione fino alla terza, chiudendo con 12 secondi di ritardo rispetto alla vincitrice e beffando per appena un secondo la neerlandese Riejanne Markus e per due la citata ucraina Shekel, la quale aveva oltre 20 secondi di margine sulla portacolori della Cervèlo dopo 15 km.
Sofia Bertizzolo, l’unica azzurra presente nella categoria, ha concluso in diciassettesima posizione con un ritardo comunque contenuto, 1’34”, dalla vincitrice. La trevigiana di Borso del Grappa ha concluso la prova in buon crescendo, infatti era 21^ all’intermedio e negli ultimi km si è difesa molto bene anche rispetto alle prime.