Nella foto: l’esultanza sul traguardo di Sofia Bertizzolo (©D-Sport – Matteo Romanelli)
Nemo propheta in patria si usa dire fin dall’antichità. Un luogo comune a dimostrazione del quale si possono portare tanti esempi ma che evidentemente non vale per Sofia Bertizzolo, che come solo i grandissimi sanno fare ha smentito anche i vecchi adagi, andando a imporsi con straordinaria autorità nel I Memorial Valeria Cappellotto disputato a Sarcedo su quelle che per lei sono strade di casa, sia da un punto di vista banalmente geografico, visto che Borso del Grappa, la sua città, non è certo distante dalla località vicentina, soprattutto perché siamo davvero a un passo da Breganze, e nella Wilier (società organizzatrice della gara) Sofia è cresciuta e tuttora continua a essere seguita in allenamento dallo storico ds Davide Casarotto.
La corsa è stata estremamente selettiva, complice la salita verso il centro di Sarcedo, ripetuta nove volte e in cima alla quale era posto l’arrivo, e soprattutto il caldo asfissiante che ha accompagnato tutta la prova. Prima di entrare nei dettagli dell’analisi tecnica, però, è necessario sottolineare come questa gara sia stata un modo davvero bello di ricordare una campionessa come Valeria Cappellotto, per l’organizzazione impeccabile da tutti i punti di vista, per l’interessante mostra a lei dedicata allestita nel palazzo comunale, a pochi metri dal traguardo, per la grande partecipazione di pubblico e per lo spettacolo regalato dalle atlete in gara. Tutto questo nel giorno del compleanno della sorella Alessandra, la prima italiana capace di vincere un mondiale nella storia, a San Sebastian nel 1997, ovviamente presente al traguardo.
Andatura molto sostenuta fin dalla partenza per le 136 atlete in gara. Partenza reale data a Marano e nei primi 12 km in linea per tornare a Sarcedo tenta l’azione Marzia Salton Basei (Zabri) che passa al comando al primo passaggio dal traguardo con qualche metro su un gruppo ancora compatto. Nel corso della prima tornata del circuito finale da 7,8 km, accelera Anna Potokina. Il plotone lascia fare e così la russa della Servetto – Footon arriva a godere di un vantaggio di 2’30”.
La reazione arriva nel finale del terzo giro, quando il gruppo ha una violenta accelerazione, trascinato da una trenata di Laura Lozano (Michela Fanini), con il quale nella sola salita conclusiva il distacco della battistrada si dimezza. Il ricongiungimento arriva nel corso della quinta tornata. Per qualche chilometro la corsa vive una fase di studio, poi Ilaria De Beni (Mendelspeck) tenta la sortita. La sesta scalata all’erta d’arrivo vede per la prima volta entrare in azione Sofia Bertizzolo. La campionessa d’Europa junior del 2014 forza in salita e riesce a portar via un drappello. Restano con lei altre sette atlete, Balsamo, Paternoster, Vieceli, Quagliotto, Ragusa, Narvaez e Nanni.
Un ottetto di gran livello, sul quale però il gruppo riesce a chiudere al termine della discesa. Il settimo giro così è caratterizzato da un tentativo di allungo di Lisa Morzenti (Eurotarget), l’Astana però controlla la corsa e non lascia spazio alla bergamasca, con la russa Dobrynina a tirare il gruppo al passaggio. Ci prova quindi la campionessa del Kazakistan Natalya Saifutdinova, ma anche il suo tentativo non va a buon fine. Sull’ottava ripetizione dello strappo finale D’Agostin e Stricker prendono cinque metri di vantaggio, ma il gruppo rimane sostanzialmente compatto, anche se estremamente selezionato.
Inizia l’ultimo giro, che viene caratterizzato da un bell’attacco di Francesca Balducci. La toscana entra nell’ultimo chilometro ancora davanti e quando la strada inizia a salire mantiene 50 metri di vantaggio. Troppi pochi però. Il gruppo la riassorbe. Volata dunque, nella quale, come si era già intuito in precedenza, la più brillante si conferma Sofia Bertizzolo. La trevigiana dell’Astana premia il gran lavoro delle sue compagne e vince levando tutte di ruota.
Per lei è la seconda vittoria stagionale al primo anno da élite, dopo quella altrettanto autoritaria di Montignoso. Alle sue spalle la piazza d’onore è di Stricker, reduce da una buona settimana in Francia al Trophée d’Or, mentre la terza posizione va a Nadia Quagliotto, a completare un podio di giovani atlete che da junior sono state tutte campionesse europee e/o medagliate mondiali. Rasa Leleivyte, reduce dalla vittoria di Valvasone e da importanti piazzamenti in terra transalpina, termina al quarto posto, mentre quinta è la vincitrice tra le junior Silvia Pollicini. La varesina conquista la prima vittoria della stagione 2016, regalando l’ennesima soddisfazione dell’anno alla Valcar. Un giusto premio per un’atleta che ha sempre avuto un ruolo importante nelle vittorie delle compagne, risultando comunque presente con grande costanza nei piani alti degli ordini d’arrivo. Elisa Balsamo e Martina Michelotti completano il podio delle giovani, centrando anche il sesto e settimo posto assoluto. Ottava posizione per Michela Balducci, con Giulia Marchesini nona e Anna Trevisi decima a completare la top-10.