Nella foto: il podio con Morzenti, Vigilia e Labous (foto dal profilo twitter UEC Cycling)
Dalla pista alla strada, nulla sembra cambiare: le juniores del ciclismo femminile italiano continuano a raccogliere allori e trionfi nelle varie rassegne internazionali. Anche a Plumelec, infatti, si inizia subito nel segno del colore azzurro: la cronometro donne junior che ha aperto il programma della kermesse europea ha visto Lisa Morzenti conquistare la maglia di campionessa continentale, con Alessia Vigilia medaglia d’argento.
L’atleta bergamasca dell’Eurotarget ha completato i 12,7 km del percorso con il tempo di 19’02”, unica a superare i 40 km/h di media su un percorso altimetricamente abbastanza mosso. Per lei si tratta della quinta vittoria stagionale, una in linea al Giro della Campania e quattro contro il tempo, le precedenti a Città di Castello, a Mongrando e a Camerata Picena, a cui va aggiunto il secondo posto nel campionato italiano a cronometro, risultato conquistato partendo praticamente pochi minuti dopo aver consegnato il compito della prima prova della maturità.
Quel giorno a Romanengo si era imposta con una gran prestazione Alessia Vigilia, che nella gara bretone ha confermato tutto il suo talento, conquistando un fantastico argento con il tempo di 19’16”, 14 secondi di ritardo da Morzenti. Per l’altoatesina, che è bene ricordare è un’atleta primo anno classe ’99, è il settimo podio della stagione, ed è curioso notare come in tutte quattro le cronometro in cui erano entrambe ai nastri di partenza, Morzenti e Vigilia hanno occupato sempre le prime due posizioni, che si trattasse di prove regionali o di campionati europei.
A completare il podio è stata la padrona di casa Juliette Labous, fresca di annuncio di firma con la Liv-Plantur per il primo anno da élite nel 2017. La transalpina, che si conferma tra le cicliste più complete e talentuose del panorama, nulla ha potuto però contro le due azzurre, ma è comunque riuscita a regalare alla nazionale padrona di casa la prima medaglia della rassegna.
Il primo tempo significativo della gara era fatto segnare subito dalla prima atleta in gara, la lussemburghese Anne-Sophie Harsch, che alla fine sarà ottava in 19’53”. La prima a batterla sarà la britannica Colborne (che chiuderà settima) in 19’49”, un primato destinato a durare poco più di 20 secondi, il tempo di attendere l’arrivo di Alessia Vigilia, che spacca il cronometro con un vantaggio superiore al mezzo minuto.
Si capisce subito che si tratta di una prestazione da medaglia, e la conferma arriva quando nessuna delle successive partenti riesce nemmeno ad avvicinarsi allo standard fissato dall’azzurra, neppure atlete importanti come la russa Maria Novolodskaia, campionessa del mondo dell’inseguimento, che termina in 19’46”, o la britannica Jessica Roberts, che con il 19’44” fatto registrare alla fine sarà quarta. Solo Morzenti riesce a infrangere tale limite, mentre anche Labous rimane dietro, e i distacchi inflitti dalle azzurre al resto d’Europa fanno davvero impressione considerando che stiamo parlando di un tracciato di meno di 13 km. L’ultimo arrivo importante è quello della neerlandese Karlijn Swinkels, che però in 19’46” non riesce a insidiare la medaglia di bronzo. Così arriva il momento della cerimonia del podio e della grande festa azzurra.