Giornata di chiusura della tappa canadese di Canmore dedicata alle staffette miste, prima quella a coppie e poi quella tradizionale, o olimpica se vogliamo, visto che è presente nel programma a cinque cerchi.
Nella gara del mattino la Francia ha calato l’atout schierando la coppia formata da Martin Fourcade e Marie Dorin. Ovviamente non c’è stata storia, con i transalpini che hanno dominato la scena facendo gara in solitaria e vincendo per dispersione con un vantaggio superiore ai 45 secondi sul resto della concorrenza. Seconda piazza per l’Austria con una coppia ben assortita per la disciplina, nella quale la precisione al tiro ha grande importanza, quella formata da Simon Eder e Lisa Hauser, che tuttavia ha dovuto usare ben 8 ricariche, 4 in più della Francia, senza tuttavia inficiare la prestazione da podio. Al terzo posto ha chiuso la Norvegia, con Fenne e Birkeland, che ha battuto in volata la Russia (Volkov/Podchufarova), con l’Italia formata da Vittozzi e Bormolini autrice di una splendida prova e quinta, ennesima conferma di un fine settimana davvero storico.
Per i colori azzurri ancora meglio è andata la staffetta canonica del pomeriggio, che ha visto arrivare il quarto podio della trasferta canadese, il tredicesimo complessivo della stagione per il movimento italiano, conquistato dal quartetto formato da Wierer, Oberhofer, Hofer e Windisch con un bel secondo posto dietro una Germania che si è rivelata inviolabile e che è andata a interrompere un digiuno lunghissimo nella specialità, nella quale un successo tedesco mancava dall’era Neuner.
La prima frazione è subito selettiva. Vitkova ha una clamorosa controprestazione a terra, spara 2/8 e deve girare addirittura tre volte, chiamando fuori la Repubblica Ceca da ogni discorso. Anche Vyrolainen e Chevalier commettono qualche errore di troppo, almeno rispetto ai loro standard attuali sugli sci e così accusano al cambio circa un minuto di ritardo, anche se la Francia con la scelta dei frazionisti aveva già fatto ampiamente intendere che la gara su cui voleva puntare. In testa c’era un terzetto e se la presenza di Gasparin era interessante solo in prospettiva prossime gare essendo la conferma del ritorno ad alto livello dell’elvetica, visto il livello delle compagne, quella di Wierer e Hildebrand era ben più significativa. Un errore a terra per la tedesca, due in piedi per l’altoatesina che però con la sua velocità non ne risentiva e finiva anche in spinta nell’ultimo giro. Primi inseguitori erano Olsbu e Dunklee a 16 secondi.
In avvio di seconda frazione Karin Oberhofer ha provato a prendere in mano la situazione, forzando sugli sci e staccando anche Preuss. L’altoatesina ha però poi pagato lo sforzo al poligono, sbagliando quattro volte e dovendo girare quindi una volta. Così per la 21enne bavarese è arrivato il via libera. La Germania se ne è andata e nessuna nazionale è neppure più riuscita ad avvicinarsi. Ottima la prova anche di Solemdal, che non sbaglia mai al poligono e passa seconda a 26”, mentre per il terzo posto la lotta era tra Stati Uniti, Svezia e Italia, con Oberhofer che offre comunque una bella prova sugli sci, terzo tempo di frazione nel fondo, dietro solo a Makarainen e Soukalova.
La terza frazione, complice una strepitosa prova di Arnd Peiffer, con lo 0 al poligono, è quella che decide definitivamente la staffetta. La Germania infatti cambia il testimone con oltre un minuto di vantaggio sul resto del mondo, con la Norvegia che perde terreno con Alexander Os, mentre da dietro arriva la rimonta di Lukas Hofer, che offre una delle migliori prestazioni della stagione, solido sugli sci e infallibile al poligono, grazie alla quale l’Italia rientra sugli scandinavi, operando il sorpasso e cambiando in seconda posizione.
Mentre Schempp effettua un allenamento agonistico, dietro si lotta per il podio. Dominik Windisch è meno efficace della straordinaria prova del giorno prima, deve usare quattro ricariche, ma alla fine riesce a risolvere a suo favore senza troppi problemi la battaglia con Bogetveit. Dopo la serie a terra sembrava potesse rientrare in lizza per le prime posizioni anche la Russia con Slepov, però l’ex fondista ha confermato in piedi la sua instabilità mancando per quattro volte lo stesso bersaglio. Così arriva un giro di penalità che fa scivolare i russi fino in ottava posizione. Al quarto posto si piazzano così gli Stati Uniti che ottengono un risultato importantissimo precedendo una comunque buona Francia (visti gli effettivi), in rimonta nel finale, con i padroni di casa del Canada sesti e una splendida Svizzera settima. Nona la Svezia e decima la Repubblica Ceca, che Soukalova e Slesingr avevano fatto risalire prepotentemente dall’ultima all’ottava posizione, ma poi ha pagato una prestazione non brillantissima di Moravec.
Pochi giorni di riposo per la carovana adesso prima della seconda tappa nordamericana prevista in calendario. Non sarà tuttavia una trasferta agevole perché dall’Alberta al Maine, dove si correrà a Presque Isle, ci sono tanti chilometri e due fusi orari di differenza. Il tracciato si preannuncia comunque piuttosto favorevole ai colori azzurri, che potrebbero avvantaggiarsi anche dalle annunciate assenze di diversi nomi importanti.
Nella foto: l’arrivo vincente di Schempp ((c) IBU/Christian Manzoni da biathlon-world.com)