È Liane Lippert la campionessa d’Europa su strada della categoria junior. La tedesca si è imposta facendo la differenza nelle ultime centinaia di metri del circuito di Plumelec, tagliando la linea del traguardo posto in cima alla Côte de Cadoudal con qualche secondo di vantaggio rispetto alle inseguitrici. Nata il 13 gennaio 1998 a Friedrichshafen, quest’anno Lippert si era già messa in luce sia con i risultati nella categoria (podio al campionato tedesco, quarta all’Albstadt) ma soprattutto con una straordinaria continuità di prestazioni ad alto livello quando ha gareggiato, ed è avvenuto molto spesso, con le élite: nelle venti all’Energiewacht, addirittura miglior under 23 al Turingia, sesta al Trophée d’Or. Piazzamenti che ne facevano una delle più attese su questo percorso, e l’atleta del Baden-Württemberg non ha tradito le aspettative, festeggiando così la notizia arrivata poche ore prima della firma con la Liv – Plantur per il 2017 (seconda campionessa europea dopo Van Dijk ad approdare nella compagine neerlandese).
Ma oltre alla Germania è anche l’Italia a far festa per lo splendido argento conquistato da Elisa Balsamo, che nello sprint per le altre due medaglie, 4 secondi dietro la vincitrice, ha messo la sua ruota davanti a tutte. Per Elisa è l’ennesima medaglia internazionale della stagione dopo le quattro d’oro conquistate su pista tra Mondiale ed Europeo, e continua una stagione che su strada l’ha già vista vincere sette gare, campionato italiano compreso. La nazionale azzurra si è comunque confermata il blocco migliore in gara, l’unica capace di piazzare 3 atlete entro le prime 12 classificate. Infatti Letizia Paternoster ha chiuso in quarta posizione, a pochi centimetri dal bronzo, ma al di là del rimpianto per la piccola distanza dalla medaglia, deve prevalere la soddisfazione per l’ennesima prestazione di altissimo livello della ciclista veneta. A completare la bella prova corale delle azzurre è stato il 12° posto di Nicole D’Agostin, costantemente nelle prime posizioni del gruppo per tutta la gara.
Il terzo gradino del podio invece è andato alla britannica Sophie Wright, atleta che non ha molti risultati su strada semplicemente perché è una delle migliori specialista della mountain bike, essendo campionessa europea in carica del cross country. L’atleta originaria del Norfolk, classe 1999, è stata l’unica a inserirsi tra Balsamo e Paternoster, nel terzetto che è riuscito a selezionarsi sullo strappo finale alle spalle della vincitrice. La transalpina Pauline Clouard, infatti, per la quale aveva a lungo lavorato la Francia, ha chiuso quinta a otto secondi, mentre un’altra delle favorite della vigilia, la norvegese Susanne Andersen, ha regolato per il sesto posto a 11 secondi un quartetto comprendente la svedese Jansson, la polacca Nerlo e l’austriaca Pasteiner, con la francese Muzic a 17” a chiudere la top ten.
Dopo un’azione estemporanea da parte di Granade (Fra), Lundmark (Sve) e Sikora (Pol), l’attacco principale della prima metà di gara arriva nella seconda metà della tornata d’apertura. Ne è autrice la campionessa del mondo dell’inseguimento individuale, la russa Maria Novolodskaia, che resta in avanscoperta praticamente per due giri, raggiungendo un vantaggio massimo di 1’30”. A lavorare sono soprattutto Francia e Italia, che mantengono le posizioni di testa anche dopo il ricongiungimento avvenuto lungo il terzo passaggio sulla Côte de Cadoudal. Nelle ultime due tornate si verifica una sempre più marcata selezione da dietro, con il plotone che giunge ai piedi dell’ascesa decisiva forte di meno di 25 unità, prima del finale descritto.