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Tour de San Luis, successo di Katie Hall, seconda Jasinska, gran vittoria di tappa per Tagliaferro

Per la seconda volta su tre edizione arride agli Stati Uniti e in particolare a una portacolori della Unitedhealthcare la vittoria nella classifica generale del Tour de San Luis. Dopo Alison Powers nel 2014, infatti, quest’anno è stato il turno di Katie Hall che ha costruito il suo successo sulla vittoria nell’arrivo in salita di Mirador del Potrero nella penultima tappa (facendo tra l’altro il bis sulla stessa salita rispetto al 2015) e confermando così di essere uno dei nomi emergenti più interessanti in questo tipo di corse. A dispetto dei suoi 29 anni, infatti, l’atleta californiana è praticamente al suo secondo anno da professionista e ha iniziato a praticare ciclismo molto tardi, solo nel 2011, alternando tra l’altro sempre la pratica sportiva con l’impegno universitario, dove sta completando un PhD in tossicologia molecolare in un college di prestigio come Berkeley. I margini di miglioramento, insomma, sono ancora notevoli. Per Hall sono così 5 le vittorie in carriera, oltre alle 3 citate in Argentina, ci sono anche le due tappe più dure del California e del Turingia del 2015. Alle spalle della statunitense in classifica ha chiuso Malgorzata Jasinska. La polacca ha così confermato l’ottimo stato di forma che l’aveva portata a vincere il G.P. introduttivo di questa settimana in Argentina e ha dato all’Alé Cipollini un altro bel risultato. Per la formazione italiana, settimana molto proficua, con anche la vittoria nella classifica a squadre e soprattutto lo splendido successo di Marta Tagliaferro. La 26enne veneta, dopo 12 podi, ha finalmente potuto alzare le braccia al cielo in una prova del calendario professionistico Uci. Un risultato meritatissimo per un’atleta che ha sempre fatto della serietà, della tenacia, della continuità le sue armi migliori, lavorando sempre per le compagne quando ce n’era bisogno e facendosi trovare pronta in prima persona quando serviva. Oltretutto un successo dal valore emozionale molto forte, con una dedica molto sentita all’amata nonna, scomparsa poche ore prima. Nella stessa tappa, altro bel podio per Anna Trevisi. Per l’Alé  Cipollini buone performance anche per Emilia Fahlin e Ane Santesteban, settima e decima della generale. Al terzo posto della classifica la cubana Arlenis Sierra, classe 1992, atleta che si vede correre solo con la maglia della nazionale a livello internazionale e solo nel calendario americano ed è un peccato perché si tratta di una ciclista dal notevole talento, molto forte sia in volata che in salita, come testimonia il successo nell’ultima tappa in circuito oltre al piazzamento nella generale, già due volte campionessa panamericana. Quarta piazza per Lauren Stephens, vincitrice della crono, ma poi in sofferenza in salita, davanti all’altra cubana Garcia. Nelle 10 anche la campionessa colombiana a crono Sanabria, la migliore delle argentine Alvarez e la cilena Villalon. Ma andiamo a vedere nel dettaglio la cronaca delle singole tappe

1^ tappa: El Durazno – El Durazno

Tappa dal percorso accidentato, ma che alla fine si risolve con un arrivo in volata. La cilena Vallejos è la prima a mettersi in mostra dopo 18 km vincendo il primo G.P.M., mentre Tagliaferro si impone nel primo traguardo volante. La corsa si accende sempre sulle salite, con i due passaggi sulla Florida che vedono Hall passare sempre per prima e andare a indossare la maglia di miglior scalatrice. Entrati sul circuito finale si registrano vari tentativi di fuga, ma nessuno riesce a prendere il largo. Così si arriva allo sprint e a vincere la volata è Coryn Rivera, la statunitense che dopo la seconda piazza dietro Jasinska di 24 ore prima si impone ancora nella volata di gruppo senza però che stavolta ci fossero fuggitive davanti. Quarta vittoria in carriera per la portacolori della Unitedhealthcare, che precede in volata Tagliaferro e la neerlandese Kelly Markus, 24enne della Lares, al secondo podio in carriera (miglior piazzamento eguagliato). Da segnalare anche il bel 12° posto di Katia Ragusa.

2^ tappa: Villa Mercedes – Villa Mercedes

Tappa completamente pianeggiante e corsa con un clima caldissimo (quasi 40°C). Due sprint intermedi nel percorso, entrambi vinti dalla cubana Sierra, non si registrano attacchi importanti prima dello sprint finale, una volata dominata dall’Alé Cipollini. Marta Tagliaferro esce di potenza negli ultimi 150 e vince nettamente, infliggendo oltre una bici di distacco a tutte le altre. In seconda posizione l’ucraina Kononenko, al primo podio in carriera in corse internazionali, mentre terza si piazza Anna Trevisi (secondo podio in carriera), subito davanti a Emilia Fahlin, che nel finale era stata decisiva con un bell’allungo per lanciare la compagna vincitrice. Grazie al successo, per Tagliaferro arriva anche la maglia di leader della classifica.

3^ tappa: Naschel – Merlo

Katie Hall è la prima a provarci sulla prima salita di giornata, transita in testa sull’Alto del Dique e rafforza così la maglia di leader in questa classifica. Tenta quindi l’azione la 22enne messicana Ana Hernandez, che però viene ripresa quasi subito. Scattano allora la campionessa uscente Janildes Fernandes e la cubana Iraida Garcia. Si tratta della fuga buona. Le due prendono un vantaggio importante, superiore al minuto, quando a 11,2 km dalla fine inizia l’ascesa (facile) che porta al traguardo. La caraibica forza subito l’andatura, stacca la brasiliana, lontana quest’anno dalla condizione del 2016, e se ne va. Dal gruppo intanto allungano in quattro, la cilena Villalon, la statunitense Stephens, la colombiana Vargas e Malgorzata Jasinska. Tutte quattro le atlete vanno a scavalcare Fernandes, però per pochi secondi non riescono a chiudere su Garcia, che va a trionfare sullo stesso traguardo che curiosamente la vide esultare anche 12 mesi or sono, quella volta battendo in uno sprint a 2 l’attuale campionessa brasiliana Clemilda Fernandes, per anni protagonista delle strade italiane con i colori della Chirio D’Asolo e in questa tappa arrivata invece 45^. Per la 26enne cubana arriva dunque la seconda vittoria in carriera in ‘gare del calendario Uci. Campionessa del mondo junior nello scratch nel 2007, nel 2008, al primo anno da élite si fece notare con qualche buona prestazione su strada (per quel che può valere, nel 2008 chiuse davanti a Marianne Vos in un arrivo in salita in El Salvador) prima di restare ferma, almeno a livello internazionale, per sei stagioni causa maternità, tornando a competere solo nel 2015. Seconda a 4” la cilena Villalon, classe 1995 al primo importante risultato internazionale su strada tra le élite, campionessa panamericana su pista junior, che sta provando ad affermarsi nonostante in Cile l’appoggio della federazione alle cicliste non sia così convinta. Bruciate in volata Stephens e Jasinska, con Vargas che invece ha accusato 14 secondi di ritardo. Dopo Fernandes a 25”, è arrivato il gruppo, forte di 32 unità, regolato dall’altra cilena Muñoz, lei ben più esperta della connazionale e più volte campionessa nazionale. Nelle dieci per l’Alé Cipollini anche Ane Santesteban, con Nicole Brändli per la Servetto sedicesima. Marta Tagliaferro è stata sfortunata, a causa di una caduta nel finale, e ha chiuso a 44”, cedendo così la maglia di leader alla vincitrice della frazione.

4^ tappa: El Durazno – El Durazno (cr. Ind)

Cronometro di 12,8 km con il classico percorso a bastone: due rettilinei di 6,4 km intervallati da una curva a U. Vittoria alla favorita della vigilia, la statunitense Lauren Stephens, sesta vittoria della carriera per la 29enne statunitense, 5 delle quali arrivate contro il tempo, una delle quali nella medesima prova un anno fa. 17’32” il tempo della vincitrice, 43 secondi di vantaggio sulla compagna Hall e 50 sulla vicecampionessa argentina della specialità Alvarez. Quarto posto per Sierra e quinto per Villalon, che grazie a questo risultato sale al secondo posto della generale, proprio dietro alla vincitrice di giornata, mentre la leader Garcia, 11^ di tappa a 1’29” scivola in quarta posizione, dietro anche a Jasinska, 7^ della crono, subito davanti alla compagna Fahlin.

5^ tappa: Juana Koslay – Mirador del Potrero

L’arrivo in salita decisivo è come al solito quello del Mirador del Potrero, con i suoi 5 km quasi al 7% medio. Al termine di una tappa corsa con un forte vento contrario, a trionfare su queste rampe per il secondo anno di fila è Katie Hall che quest’anno però, a differenza del 2015, riesce pure a prendere la maglia rosa di leader della generale. 17 i secondi di vantaggio sulla cubana Sierra e 23 su Jasinska, che sale così seconda classifica. In quarta posizione di giornata l’esperta scalatrice Vysotska, in gara con la nazionale dell’Ucraina, che a 37” precede di qualche secondo la vincitrice di Merlo Garcia, Santesteban e la campionessa cilena su strada Ahumada, oggi scatenata, all’attacco fin dalle prime fasi e vincitrice anche dei due traguardi volanti di giornata. 14^ piazza per la leader uscente Stephens, che non riesce a difendersi in salita (staccata anche da Fahlin e Rijkes nel finale) e retrocede in terza piazza nella generale.

6^ tappa: San Luis – San Luis

Tappa pianeggiante, ma che comunque riserva sorprese, tanto da cambiare il podio finale della generale. La vincitrice di giornata Arlenis Sierra, infatti, grazie anche agli abbuoni conquistati ai traguardi volanti, classifica secondaria tra l’altro dominata dalla cubana, è riuscita a scavalcare Stephens al terzo posto. La volata finale ha visto tre atlete fare la differenza, arrivando quasi a mettere distacco con il resto del gruppo: Sierra ha preceduto di mezza ruota la cilena Muñoz e un’ottima Jasinska, molto pronta a buttarsi in volata e conquistare un abbuono fondamentale per difendere il secondo posto in classifica. Più staccate le altre, con Ahumada quarta e Marta Tagliaferro quinta. Giornata tranquilla per Katie Hall, con l’Unitdhealthcare a controllare la corsa prima della volata e evitare i rischi per un 21° posto che la incorona vincitrice della generale, oltre che della classifica dei G.P.M., mentre la maglia di miglior giovane finisce meritatamente ad Aranza Villalon.

Nella foto: il successo di Marta Tagliaferro (foto Lacerda da Agencia San Luis)