Volata ci si attendeva e volata è stata nella prima tappa del Tour Down Under che ha aperto il calendario internazionale 2018 del ciclismo femminile. A festeggiare sul traguardo di Gumeracha è stata l’atleta di casa Nettie Edmondson, che vive a una manciata di chilometri dalla località di arrivo e che su queste strade si allena abitualmente. La portacolori della Wiggle High5, due titoli iridati su pista, ha centrato così la settima vittoria della carriera a livello Uci, la seconda in questa manifestazione che la vide imporsi nel 2016 nel criterium di Adelaide, proseguendo così il momento magico della famiglia Edmondson, visto che domenica scorsa il fratello Alex si era laureato campione nazionale.
La 26enne di Aldgate ha vinto lo sprint di una lunghezza dopo un testa a testa negli ultimi 100 m sulla sinistra della sede stradale con Giorgia Bronzini, che però ha dovuto cedere nelle ultime pedalate. Per la piacentina comunque, all’esordio stagionale e con la nuova maglia della Cylance, arriva il primo podio del 2018 e la dimostrazione di un’ottima condizione. A completare il podio è Lauretta Hanson. La portacolori della UnitedHealthCare, qui in gara con la maglia della nazionale, ha colto la terza posizione provando ad anticipare sul lato opposto della carreggiata, ma complice anche il vento contrario è stata nettamente preceduta dalle prime due, che sono apparse oggi superiori al resto della concorrenza, riuscendo comunque a resistere al recupero di Sarah Roy ed Emilie Moberg. Dietro al sesto posto di Chloe Hosking, un po’ sottotono rispetto alle attese, troviamo la seconda delle italiane, Maria Vittoria Sperotto che grazie alla settima posizione va a vestire la maglia bianca di miglior giovane. In totale sono tre le azzurre nelle dieci, con Barbara Guarischi che chiude nona, alle spalle della 19enne Kristina Clonan (campionessa d’Oceania tra le junior nel 2015) e davanti a Georgia Baker.
La gara, disputata con una temperatura di 33°C e condizionata nelle prime battute dal vento frontale, è partita senza troppi squilli, tanto che per tutto il primo dei due giri da 57 km previsti non è successo praticamente nulla, se non qualche caduta, con la neo-campionessa australiana dei criterium Wiasak costretta al ritiro. Durante la tappa abbandonerà anche Anna Trevisi, con la compagine azzurra che si ridurrà poi ulteriormente per l’arrivo fuori tempo massimo di Lisa Morzenti.
Il primo momento importante è il passaggio sul traguardo di metà corsa, valido come sprint intermedio, ma soprattutto prova generale per la volata finale. Ad imporsi in questo caso è Chloe Hosking, che poi però come detto nell’atto conclusivo non riuscirà a trovare lo spazio e la pedalata giusta. Il secondo posto di Edmondson lascia invece già intendere la condizione dell’australiana. I primi attacchi decisi arrivano sul Gpm di Cyanide, sul quale è Sabrina Stultiens (WaowDeals) a scollinare per prima, seguita da Grant, McIlroy e Garfoot. Sulla scia della salita nasce l’azione che caratterizzerà gli ultimi 30 km. Rachel Neylan (Movistar, ma qui in gara con la nazionale) attacca e sorprende il gruppo, che inizialmente non reagisce. La medaglia d’argento dei Mondiali di Valkenburg 2012 arriva così a guadagnare fino a 1’30” sul plotone. Poi però il lavoro delle squadre delle velociste, in particolar modo della Mtichelton con una Jessica Allen particolarmente attiva, riduce il distacco, fino al ricongiungimento che avviene quando mancano 4 km alla conclusione. C’è spazio quindi solo per la volata, con una caduta all’ultima curva che coinvolge Van de Ree e Stewart e quindi la vittoria di Edmondson su Bronzini e Hanson.
Ovviamente la portacolori della Wiggle High5 veste anche la maglia ocra di leader della generale, con 6 secondi di margine sull’azzurra e 8 sulla connazionale. Tuttavia la seconda tappa, con arrivo in salita a Mengler’s Hill, 2,5 km con pendenza media del 9% e massima del 14%, promette di riscrivere completamente la classifica e sarà probabilmente decisiva ai fini del successo finale.
(foto Kirsty Baxter da comunicato Wiggle High5)