Erano due gli ultimi verdetti rimasti in ballo in Eurolega alla vigilia dell’ultima giornata. Di uno abbiamo ampiamente parlato a parte, con l’impresa di Schio che ha centrato il passaggio ai quarti di finale a scapito di Montpellier battendo Praga e sfruttando la sconfitta transalpina a Cracovia. Nel gruppo B invece, alla fine è stata Bourges a festeggiare, ma il verdetto suona come un’autentica beffa per Hatay.
Nell’antica Antiochia, infatti, la formazione turca aveva vinto nettamente lo scontro diretto, per 69-51, ribaltando quindi anche il -13 dell’andata. Una partita giocata punto a punto per 30 minuti prima di un quarto periodo a senso unico, chiuso un parziale di 22-7 per le padrone di casa, trascinate dai 22 punti di Snytsina e dai 19 di Ozturk. Sulla scia delle 4 vittorie consecutive a chiudere il girone, lo storico approdo ai quarti sembrava davvero alla portata di Hatay. anzi sembrava cosa fatta quando con 5 minuti da giocare Avenida stava conducendo per 46-59 sul campo di Orenburg. Invece, con in palio niente altro che l’onore, visto che la formazione russa sarebbe stata seconda e quella spagnola terza con qualsiasi risultato, il Nadezhda ha piazzato nel finale un parziale devastante, un 18-0 che ha tramortito le iberiche e fatto esplodere la festa di Bourges: con il ko del Perfumerias infatti, l’arrivo a tre ha premiato spagnole e francesi ai danni di Hatay, che comunque può consolarsi con l’aver lasciato davvero un’ottima impressione.
Negli altri due incontri Ekaterinburg ha travolto Polkowice nel più classico dei testacoda per 94-57 in un match senza mai alcuna storia, mentre Villeneuve-d’Ascq ha interrotto la serie negativa superando Sopron per 78-63. Un successo ormai senza alcuna valenza per le transalpine, che avevano ormai perso matematicamente ogni speranza di qualificazione con le quattro sconfitte consecutive precedenti (teoricamente avrebbero potuto rischiare di perdere anche il ripescaggio in Eurocup, ma sarebbe servita una disfatta di proporzioni epocali).
Nel girone A diamo un’occhiata a quanto accaduto a Cracovia nel match che tante volte abbiamo già evocato perché ha spalancato a Schio le porte dei quarti. Montpellier non è mai entrata in partita, basti dire che dopo il 4-0 del primo minuto non ha mai più condotto nel punteggio, con il Wisla che ha singolarmente vinto ognuno dei quattro quarti, guidato da una Kobryn d’antan (21 punti e 8 rimbalzi) e da una straordinaria doppia doppia di Ygueravide, autrice di 15 punti con addirittura 11 assist distribuiti, sovrastando le transalpine praticamente in tutte le voci statistiche. Una partita che per il Wisla riscatta anche un cammino europeo tutt’altro che indimenticabile e che apre nuove prospettive per l’avventura in Eurocup, che sarà condivisa con Montpellier, Villeneuve d’Ascqu e Hatay.
C’è da celebrare anche Kursk, non tanto per il facile successo sul fanalino di coda Gyor, travolto senza pietà per 84-49, quanto perché la Dynamo chiude la regular season imbattuta, con 14 vittorie su 14, lanciando così il guanto di sfida a Ekaterinburg (che tra l’altro sfiderà proprio questa domenica in campionato). L’ultima partita in programma era il derby turco tra Fenerbahçe e Mersin, vinto facilmente per 75-52 dalla compagine di Istanbul, un incontro che non metteva niente in palio, visto che la squadra di casa era già certa del secondo posto e quella ospite matematicamente eliminata da tutte le competizioni.
Girone A
Fenerbahçe – Mersin 75-52 (Vardarli, Lavender, Gruda 11; Petronyte 17)
Gyor – Kursk 49-84 (Kiesel 14; Vidmer 18)
Schio – Praga 71-63 (Miyem 20; Vaughn 18)
Cracovia – Montpellier 77-61 (Kobryn 21; Skrela 17)
Classifica: Kursk 28, Fenerbahçe 25, Praga 23, Schio 21, Montpellier 21, Cracovia 19, Mersin 16, Gyor 15
Girone B
Ekaterinburg – Polkowice 94-57 (Meeseman 20; Rezan 14)
Hatay – Bourges 69-51 (Snytsina 22; Alexander 12)
Nadezhda – Avenida 65-62 (Williams 16; Givens 11)
Esbva-Lm – Sopron 78-63 (Stepanova, Iagupova 16; Johnson 21)
Classifica: Ekaterinburg 27, Nadezhda 24, Avenida 21, Bourges 21, Hatay 21, Esbva-Lm 20, Sopron 18, Polkowice 16
(foto Marcin Pirga da fiba.com)