L’ottima prima parte di stagione del biathlon italiano prosegue con un nuovo risultato di grande prestigio: la coppia formata da Dorothea Wierer e Lukas Hofer, infatti, si è imposta nella World Team Challenge, contesto di gara in cui mai nella storia (prima edizione 2002) una coppia azzurra era salita sul podio. Ovviamente quella che si disputa alla Veltins Arena di Gelsenkirchen rimane sempre una kermesse, ma per il prestigio dell’evento è comunque un appuntamento molto sentito nel circuito. Quest’anno in più c’era la suggestione della presenza, tra le 10 coppie al via, di Bjørndaelen e Domracheva, entrambi alla passerella finale delle rispettive straordinarie carriere.
Il format della gara prevedeva prima una mass start seguita da un inseguimento con distacchi di partenza dimezzati rispetto a quelli misurati all’arrivo della prova in linea. Già nella prima metà della competizione, l’Italia è stata protagonista, tagliando per prima il traguardo, nonostante i 7 errori complessivi al poligono, grazie soprattutto a un Hofer molto performante sugli sci, capace nel finale di raggiungere e staccare sia Bjørndaelen che il francese Jacquelin (che in coppia con Bescond sprofonderanno nelle retrovie nella seconda parte)
Nella pursuit poi a fare la differenza è stata dapprima la velocità di esecuzione di Wierer al poligono, che ha permesso all’altoatesina di staccare le più dirette concorrenti, con Hofer che ha continuato a guadagnare ulteriormente sugli sci. All’ultimo cambio il margine di vantaggio degli azzurri era di quasi 30 secondi, tanto che il successo sembrava più che ipotecato, ma all’ultimo poligono Hofer ha mancato i tre bersagli centrali, riaprendo così la contesa. Il giro finale è stato un testa a testa con Schempp, ma il 29enne carabiniere è stato perfetto nella gestione del tortuoso finale, non lasciando spazio al tedesco e anzi guadagnando nella percorrenza dell’ultima curva quei metri decisivi a cogliere il successo.
Dietro all’Italia e a Schempp-Preuss, il podio è stato completato proprio da Bjørndaelen e Domracheva, grazie anche al bel gesto di Doll che si è rialzato sul rettilineo finale arrivando in parata con il norvegese. Le due leggende della disciplina comunque non hanno fatto passerella, ma sono state protagoniste nelle posizioni di vertice per tutta la gara, in particolare Darya ha confermato che in caso di ripensamento sul ritiro potrebbe essere tuttora competitiva ai massimi livelli.
Alla fine comunque a festeggiare è l’Italia che centra un risultato come già detto mai ottenuto in precedenza e soprattutto porta a casa indicazioni molto confortanti in ottica single mixed relay.
(foto dal sito ufficiale del Team World Challenge)