Per Jessie Daams l’inizio della nuova stagione ciclistica è stato molto speciale. Lo scorso anno ha dovuto affrontare momenti difficili per un problema di salute: ha avuto una trombosi a una gamba. La diagnosi fu complessa: Jessie ha un disordine nella coagulazione. All’inizio, sembrava che la sua carriera ciclistica fosse in pericolo, ma alla fine, ha avuto il via libera per continuare a correre. Lavorando per il recupero, ha avuto alti e bassi. Nello scorso agosto, Jessie ha corso la sua prima gara, ma era troppo presto. Jessie allora si è presa il tempo necessario per recuperare pienamente.
Jessie Daams: “La scorsa primavera la mia gamba era dolorante. Il 12 aprile sono arrivata quinta a Durango e quattro giorni dopo ho dovuto ritirarmi dalla corsa a tappe del Bira. La mia condizione era buona, qualcos’altro non andava. Ho fatto un’ecografia, ma l’origine del problema non fu trovata. Il dolore non si fermava e quando a inizio maggio il mio piede divenne blu e riuscivo a malapena a camminare, sono andata all’ospedale a Genk. Il dottore ha trovato un coagulo di sangue nella mia gamba. Il giorno seguente fu inserito un catetere nella mia arteria femorale e gli esami mostrarono che la mia gamba era molto lesionata. Dopo di che mi sono sottoposta a ulteriori esami che hanno rivelato che ho un disordine genetico di coagulazione. Mio padre ha lo stesso problema. Avevo già fatto qualche test prima ma non era mai risultato niente. E puoi avere le prime conseguenze di questo disturbo solo una volta raggiunti i 25 anni”.
“Il coagulo si era formato nella mia arteria femorale, sono stata molto fortunata che poi sia sceso lungo la gamba e non salito alla testa o a polmoni. Nella mia gamba, il coagulo si è suddiviso in parti molto piccole che si sono distribuite su tutti i capillari dell’arto, fino alle dita dei piedi. La parte superiore della gamba e il polpaccio erano i più danneggiati. Il danno non può essere riparato altrimenti, sebbene all’inizio non mi interessasse molto. Non potevo tenere la gamba ferma, dovevo muoverla o tenerla sollevata per togliere pressione. Ora ci sono giorni in cui neppure la sento. In bici la gamba brucia prima, ma non ho dolori”.
“Dopo aver avuto la diagnosi, per prima cosa ho pensato alla mia carriera ciclistica. Avevo l’obiettivo dei Giochi Olimpici di Rio e potevo dimenticarli. Poi, ho realizzato di essere fortunata ad essere ancora viva e non paralizzata per esempio. Dopo un po’, il bisogno di pedalare è tornato. Ho fatto molti sacrifici per lo sport e stavo lavorando per raggiungere il massimo, quindi non volevo fermarmi”,
“All’inizio i dottori pensavano che la mia gamba fosse troppo danneggiata per tornare a correre, ma mi hanno dato il permesso di provare e di vedere dove sarei potuta arrivare. E così ho fatto, non volevo arrendermi senza provare. Ad agosto ho corso l’Erondegemse Pijl ed è stato un disastro. Semplicemente non avevo dato al mio corpo abbastanza tempo di recuperare. Ho deciso di prendere più riposo. Non ho toccato la bici per due mesi e non ho praticato neppure altri sport. A metà ottobre, ho ripreso gli allenamenti e iniziato a ricostruire la mia condizione. A dicembre, sono andata a Maiorca per un ritiro e a gennaio a Mojacar con la nazionale. Ero nervosa, perché durante i lavori di gruppo avrei visto a che livello ero. Fortunatamente, è andata bene e ho avuto un aumento di fiducia”.
“L’Omloop Het Nieuwsblad è andato abbastanza bene, essendo la mia prima corsa da tanto. Ho partecipato all’Omloop van het Hageland, ma è stato troppo presto per un weekend doppio. Voglio fare bene alle classiche valloni: Amstel Gold Race, Freccia Vallone e Liegi-Bastogne-Liegi. Ho sempre sperato che venisse introdotta una gara femminile all’Amstel e alla Liegi e finalmente il momento è arrivato. Voglio davverom ostrare qualcosa in quelle gare. Il Cauberg è speciale per me, perché mi ci alleno spesso. I prossimi mesi mi allenerò pure sul percorso della Liegi. In teoria, dovrebbe adattarsi al megli oa me, perché le salite sono più lunghe. Il percorso della Freccia Vallone lo conosco a memoria. Se tutto va bene, punterà alla top ten in tutte e tre le corse”.
Jessie parteciperà alla Semana Ciclistica Valenciana, una gara a tappe di quattro giorni, nella quale gareggerà con la maglia della nazionale belga.
(traduzione da comunicato)
(foto Lotto Soudal/Tom Peeters)