L’atleta modenese ha concluso la prova con 114 punti, venendo superata soltanto dalla belga Lotte Kopecky (128) e dalla britannica Emily Nelson (118). Barbieri è stata protagonista di un grande finale nella corsa a punti, vincendo il penultimo sprint e arrivando seconda nell’ultima (che ricordiamo da quest’anno, dopo il cambio regolamentare dello scorso ottobre vale doppio), conquistando 11 punti che le hanno permesso di beffare l’australiana Amy Cure per due lunghezze.
L’omnium si era aperto al mattino con lo scratch, nel quale era andato a buon fine l’attacco dell’irlandese Lydia Boylan, capace di guadagnare il giro. Lo sprint di gruppo è stato vinto da Kopecky su Nelson, Barbieri e Cure, curiosamente una premonizione della classifica finale. Kopecky si è poi imposta in una tempo race molto movimentata, che ha visto ben 8 atlete guadagnare un giro. La belga ha vinto ben 5 sprint, precedendo così Cure e Nelson, con Barbieri sesta: uno sprint vinto e soprattutto un giro guadagnato, peccato si sia fatta trovare dietro all’ultima volata perdendo un paio di posizioni nell’ex-aequo.
Rachele è stata molto brava anche nell’eliminazione, chiudendo al terzo posto, prima che Cure battesse Kopecky nella volata conclusiva. Poi c’è stata la corsa a punti, col gran finale di Barbieri già descritto, prova che ha visto la portacolori della Cylance far segnare il miglior parziale, 14 punti (così come Nelson, ma piazzandosi meglio nell’ultimo sprint).
Con questo risultato Barbieri, che già era stata ottima protagonista anche su strada a gennaio in Australia, sale anche in quarta posizione nella classifica di Coppa guidata proprio da Kopecky, che oggi ha centrato la prima vittoria in carriera al massimo livello. Un risultato notevole se si pensa che Rachele ha saltato la prima tappa a Glasgow.
Nella corsa a punti vinta da Mark Downey (bis per l’irlandese che si era imposto nella prova anche ad Apeldoorn), Michele Scartezzini ha chiuso ottavo con sei punti, conquistati con due secondi posti consecutivi all’ottavo e nono sprint. Downey si è imposto con 35 punti, vincendo tre volate e guadagnando un giro. Il 20enne originario dell’Ulster (ricordiamo che nel ciclismo, un po’ come nel rugby, le due Irlande sono unite in un’unica federazione), già medagliato agli europei sia junior che under 23,. ha preceduto il danese Niklas Larsen (25) e il belga Robbe Ghys (16).
La giornata d’apertura è stata anche quella dei due team sprint. In campo femminile la vittoria è andata alla pluridecorata coppia tedesca formata da Kristina Vogel e Miriam Welte, un successo che era parso piuttosto prevedibile fin dalle qualificazioni, nelle quali le teutoniche avevano inflitto più di 6 decimi al resto della concorrenza. In finale però contro le russe Shmeleva e Voinova, in gara con la casacca del club Gazprom – Rusvelo, le olimpioniche di Londra 2012 hanno avuto il loro bel da fare. Dopo il primo giro infatti la coppia russa era avanti e alla fine c’è voluto un gran finale di Vogel per centrare il successo. Le spagnole Calvo e Casas, vincitrici delle prime due tappe di Coppa, si sono dovute accontentare del bronzo, superando nella finalina la rappresentativa cinese dell’Holy Brother. Maila Andreotti e Miriam Vece hanno concluso in decima posizione, uscendo dopo la qualificazione con il tempo di 35”306. Trattandosi di una coppia giovanissima, l’importante era comunque fare esperienza.
La velocità olimpica maschile ha egualmente visto trionfare la Germania (Forstemann, Engler, Dornbach) in una finale che non ha avuto storia contro la Polonia, staccata addirittura di 1 secondo e mezzo e già lontana oltre 4 decimi subito dopo il lancio. A completare il podio è la Russia che ha battuto la Francia nella sfida per il bronzo
Infine si sono disputati i primi due turni dell’inseguimento a squadre maschile. Il quartetto azzurro (Scartezzini, Bertazzo, Ganna, Lamon) non si è espresso ai massimi livelli visti nel corso della stagione 2016, ma era assolutamente prevedibile visto che, come anticipato anche dal ct Villa, in questa fase la strada ha monopolizzato le attenzioni della maggior parte dei componenti della squadra. L’Italia ha chiuso quinta la qualificazione in 4”02”269, mentre poi ha perso lo scontro con il Belgio nel primo turno, chiudendo lo sforzo in 4’06”756. La finale per l’oro sarà tra la Danimarca, che dopo il secondo tempo di qualificazione ha battuto la Russia, e la Lokosphinx, che ha realizzato una grandissima sorpresa superando l’Australia, autrice della miglior prestazione in qualificazione, ma che poi, cambiando due uomini ha peggiorato di quasi 4 secondi la propria prestazione al primo turno, rimando esclusa addirittura anche dalla sfida per il bronzo, alla quale si è qualificata la Svizzera, che si giocherà il podio con la Russia.
(foto da profilo Twitter nuestrociclismo)