La prima prova individuale della rassegna iridata di Hochfilzen ha subito regalato una gara molto spettacolare e tirata. Il duello è stato quello atteso da tutti alla vigilia, Dahlmeier contro Koukalova, solo che l’esito non è stato quello che la maggior parte degli spettatori presenti, accorsi in massa dalla limitrofa Baviera si aspettava. Gabriela infatti, è stata autrice di una prova superlativa, 0 al poligono e miglior tempo sugli sci, cogliendo così il quinto successo stagionale, il 22° della carriera, ma soprattutto il primo oro individuale della carriera, secondo della storia per la Repubblica Ceca a 14 anni di distanza dall’individuale vinta da Katerina Holubcova a Khanty-Mansiysk, tra l’altro nella stessa località in cui nel 2015 Dostal regalò alla nazione formata da Boemia e Moravia l’unico titolo maschile di sempre, con Dostal nella 20 km (a completare il palmarès ceco ci sono due staffette, nel 1993 la femminile e nel 2015 quella mista, che fino a oggi rappresentava il solo alloro iridato per la 27enne nativa di Jablonec).
Koukalova è rimasta in testa praticamente per tutta la gara, solo al primissimo intermedio del chilometro e 100 Eckhoff le era davanti per 7 decimi. La ceca ha fatto registrare il migliore tempo sugli sci nei primi due giri e poi nel finale ha saputo difendersi dal ritorno di Dahlmeier, limitando a 6”5 la perdita nell’ultima tornata, nella quale ha come sempre primeggiato l’atleta bavarese. Anche la tedesca è stata autrice di un’ottima gara, senza sbavature al tiro, con un range time pressoché sovrapponibile alla vincitrice. La differenza l’hanno fatta i 4 secondi di vantaggio di Koukalova nel tempo sugli sci, al termine di due prestazioni praticamente equivalenti. Se le promesse sono queste, nelle gare che restano ci sarà da divertirsi. Anche perché pure Mäkäräinen sugli sci è andata molto forte, piazzandosi a metà tra Koukalova e Dahlmeier nella classifica dei tempi di percorrenza del tracciato. La finlandese ha però pagato i due errori commessi a terra in una gara che non ha perdonato la minima imperfezione al tiro.
Basta dire infatti che le prime sei hanno concluso tutte senza errori. A completare il podio è stata Anais Chevalier che dunque completa la stagione della sua definitiva consacrazione centrando, dopo la prima vittoria in Coppa arrivata in dicembre a Nove Mesto, anche la prima medaglia individuale ai mondiali (ne aveva due in staffetta, compresa quella nella mista inaugurale di questa rassegna). La transalpina ha beffato per appena due decimi una straordinaria Lisa Vittozzi, alla migliore prova della carriera, dando seguito alle eccellenti impressioni destate nel lancio della mixed relay.
L’atleta friulana, oltre allo 0 al poligono che non sorprende vista la sua affidabilità al tiro, ha sfoderato grandi miglioramenti sugli sci, facendo registrare il dodicesimo tempo assoluto. Purtroppo l’ottimo ultimo giro, chiuso con appena 8 secondi di ritardo da Dahlmeier, non è bastato a completare la rimonta, sono mancati appena 2 decimi che ovviamente lasciano un po’ di rammarico, però il sentimento prevalente deve essere la soddisfazione per una grande prestazione, che tra l’altro lascia ben sperare anche per l’inseguimento, che tra l’altro si annuncia equilibratissimo, con 12 atlete in meno di un minuto.
La grandissima prova di squadra italiana è stata completata dal quinto posto di Federica Sanfilippo, anche lei con lo 0. Una prestazione solida e regolare per l’altoatesina che all’uscita dal secondo poligono era staccata di 6 secondi dal podio, distacco rimasto invariato fin sul traguardo.
Dietro le due azzurre, Hinz ha chiuso sesta con un ritardo di 37”, davanti a Dorin che è stata la prima tra le atlete che hanno commesso un errore. La transalpina ha sbagliato a terra e non è più riuscita a recuperare, mostrando anche di avere qualcosina meno nel fondo rispetto alle principali avversarie (sesto tempo assoluto, l’ha battuta anche in questa speciale graduatoria la connazionale Aymonier). Un errore anche per Kuzmina ottava. La slovacca per due terzi di gara ha fatto corsa di testa, all’ingresso della sessione in piedi aveva ancora 1 decimo di vantaggio su Dahlmeier ed era seconda. Poi però dopo l’errore, nell’ultimo giro ha accusato la fatica perdendo anche terreno sugli sci. A completate la top-10 sono state la citata Aymonier, anche per lei un errore in piedi ma soprattutto tempi letargici d’esecuzione (91° posto nel range time!) che hanno in parte vanificato l’ottima prova nel fondo. A completare la top 10 è l’ucraina Merkushyna, che si conferma tiratrice sopraffina (miglior tempo di range time oltre ovviamente allo 0).
Undicesima è Selina Gasparin, una penalità a terra e una partenza sugli sci un po’ lenta nonostante il solito gran finale, davanti a Kaisa Mäkäräinen che come abbiamo già detto ha pagato i 2 errori a terra nonostante il gran tempo sugli sci, subito davanti a Eckhoff, la miglior norvegese, che ha commesso un errore per poligono. Ha dovuto girare per 2 volte anche Dorothea Wierer, sempre al primo poligono. L’azzurra ha così chiuso 21^. Il distacco di 1’14” in chiave inseguimento è importante, ma l’altoatesina ha già dimostrato di avere il talento per fare rimonte di questo genere in carriera. La quarta azzurra in gara, Alexia Runggaldier, è stata meno precisa del solito al tiro (1+1) ed ha chiuso 43^, appena fuori dalla zona punti, ma qualificata per l’inseguimento di domenica.
In Coppa del Mondo, al netto degli scarti, Dahlmeier mantiene il pettorale giallo con 723 punti, 11 più di Koukalova. Wierer si mantiene comunque quinta. Sono ben 4 le azzurre nelle prime 31.
(foto biathlonworld . com)