Il discorso per la vittoria finale nel Santos Women’s Tour rischia di essere già finito dopo una tappa. Merito di Amanda Spratt, che nel Gpm di Paris Creek, strappo all’11% posto a 4 km dalla conclusione ha saputo fare la differenza, andando a imporsi in solitaria.
Per la 29enne di Penrith si tratta del secondo successo del 2017, il primo in una corsa UCI visto che il precedente era arrivato nella seconda tappa del Mitchelton Bay, che giunge una settimana dopo il secondo posto ai campionati australiani, arrivato dopo la volata persa con la compagna Garfoot. È anche la seconda vittoria in carriera nella manifestazione, dopo la seconda frazione del 2014, quando ad Angaston superò Valentina Scandolara.
Si sapeva che l’epicentro della tappa sarebbe stato la salita di Paris Creek e così è stato. Nei 100 km precedenti si è infatti assistito più che altro a situazioni di gruppo compatto. L’atleta più attiva è stata senza dubbio Kate Perry, reduce dal terzo posto nel campionato nazionale a cronometro. La portacolori del team locale Specialized ha prima tentato l’allungo in solitaria dopo 20 km e poi è ripartita al km 42, in compagnia di Skerritt (Rush) e di Lobigs (Holden). senza però che l’Orica lasciasse mai più di qualche centinaio di metri. In mezzo ai due attacchi c’è stata la volata di gruppo per lo sprint intermedio di Meadows, in cui si è messa in luce Susanna Zorzi, battuta solamente da Chloe Hosking. Terza Lauren Kitchen, qui in gara con l’Università di Sydney,
La situazione è quindi rimasta tranquilla fino agli ultimi 20 km, quando c’è stato l’attacco di Beth-Ann Orton (Hagens Berman) e Lucy Bechtel (Specialized), arrivate ad avere 15 secondi di margine ma riprese ai piedi della salita. Sui 700 m di ascesa Spratt ha accelerato e nessuna è riuscita a tenerle la ruota. L’ex campionessa nazionale australiana si è così involata verso il successo, alle sue spalle l’unica a restarle vicina è stata la neerlandese Janneke Ensing, all’esordio in maglia Alé Cipollini, che sul traguardo sarà seconda a 19”.
Molto lontane invece le altre. Al Gpm in terza posizione aveva scollinato la campionessa di Nuova Zelanda Buchanan, ma poi era stata la sua compagna di squadra alla Unitedhealthcare Katie Hall ad accelerare nel finale, chiudendo al terzo posto, staccata di 59 secondi, appena 2 secondi davanti al gruppo di 23 atlete che si è giocato la quarta posizione in volata, con Alexis RYan (maglia bianca di miglior giovane) a regolare Danielle King e Katrin Garfoot. L’unica azzurra presente in questo drappello è stata Susanna Zorzi, 15^ all’arrivo, confermando così di avere una buona gamba.
In assenza di abbuoni, i distacchi nella generale rispecchiano quelli al traguardo. Considerando la forza dimostrata dall’Orica e il percorso delle prossime frazioni, l’unica possibile minaccia pare Ensing. Domani intanto ci sarà spazio per le velociste, con una tappa di appena 32,2 km su un circuito a trapezio di 2,3 km ricavato nell’East End di Adelaide che farà da apripista al criterium maschile che tradizionalmente fa da prologo al Tour Down Under.
Hahndorf – Meadows 106,5 km
1) Amanda Spratt (AUS) ORS 2h51’01”
2) Janneke Ensing (NED) ALE a 19”
3) Katie Hall (USA) UHC a 59”
4) Alexis Ryan (USA) LPR a 1’01”
5) Danielle King (GBR) CPC s,.t.
(foto da sito Santos Women’s Tour)