Unipublic ha presentato in una cerimonia tenutasi a Madrid il percorso della Vuelta edizione 2017, l’ultimo dei tre grandi giri che mancava all’appello. La corsa spagnola scatterà il 19 agosto con una cronometro a squadre dalla città francese di Nîmes.
Si tratta della terza partenza dall’estero nella storia della Vuelta, dopo quelle da Lisbona nel 1997 e da Assen nel 2009.
Le prime due tappe saranno disputate interamente in territorio francese, la terza si concluderà invece ad Andorra, sede d’arrivo ormai abituale per la corsa iberica nelle ultime stagioni. La prima tappa a terminare in Spagna sarà la quarta, con traguardo posto a Tarragona. Da qui si attraverseranno Comunità Valenciana, Murcia, Andalusia, Navarra, La Rioja, Castilla y Leon, Cantabria e Asturie prima del consueto finale di Madrid.
A fronte di 55,8 km contro il tempo complessivi, di cui 42 individuali, gli atleti dovranno affrontare 5 tappe di alta montagna e 8 di media, più una ulteriore classificata con la curiosa denominazione di tappa pianeggiante con arrivo in salita. I Gpm che assegneranno punti sono in totale 50, 8 dei quali posti in corrispondenza di arrivi di tappa.
In generale la Vuelta 2017 presenta una settimana iniziale più morbida rispetto alle ultime edizioni. La cronosquadre e la prima tappa francese sono completamente piatte, ad Andorra si inizia a salire, ma i 3 Gpm sono pedalabili e l’arrivo è comunque in discesa e poi a Tarragona ci sarà di nuovo spazio per gli sprinter, nella località che ospiterà i Giochi del Mediterraneo 2018. Il primo arrivo in salita è così fissato per la quinta frazione ad Alcossebre, dove gli ultimi 3800 metri presentano una pendenza media dell’8,6%. Le due frazioni successive, a Sagunto e Cuenca, saranno interlocutorie. La prima con 5 Gpm, la seconda con una salita di 3^ categoria che scollina negli ultimi 10 km possono aprirsi a più soluzioni ma non dovrebbero modificare la classifica generale. Le due tappe del fine settimana sono invece molto simili tra loro. Percorsi quasi interamente pianeggianti, con finali su salite molto ripide, entrambe già affrontate nelle ultime stagioni. Sabato 26 agosto si arriva a Xorret de Catì, con il muro di 4 km all’11% seguito da 2 km di discesa visto per l’ultima volta nel 2010 (vinse Moncoutié), mentre domenica 27 l’arrivo sarà posto a Cumbre del Sol, su un’ascesa vista già nel 2015 su cui vinse Tom Dumoulin davanti a Froome, 4 km con il penultimo che sfiora il 20% di media.
Dopo il primo giorno di riposo, si ripartirà da Caravaca Jubilar, provincia di Alicante, per raggiungere l’inedito arrivo di El Pozo Alimentacion. A 38 km dall’arrivo è posto il Collado Bermejo, salita storica della Vuelta a Murcia che evoca ricordi pantaniani e che ha sempre regalato in passato qualcosa di significativo. Da lì al traguardo però è solo discesa e pianura. Il giorno dopo però è previsto il terzo arrivo in salita della Vuelta, si arriva a 2135 m di altitudine all’osservatorio astronomico di Calar Alto, che sovrasta Almeria, salita irregolare che torna 11 anni dopo aver incoronato Igor Anton e che sarà preceduta anche dall’Alto de Velefique per la prima frazione in cui si potrebbero vedere distacchi maggiori di qualche decina di secondi. Seguono una frazione di transizione ad Antequera, verosimilmente da fuga, e una tappa completamente pianeggiante a Tomares. Si torna a salire sabato 2 settembre per la frazione numero 14, per il quarto arrivo in salita, posto sulla Sierra de la Pandera che nell’ultimo precedente (2009) arrise all’Italia con la vittoria di Cunego, così come terminerà in quota anche la quindicesima tappa, lunga appena 127 km ma con più di 3000 m di dislivello, l’Alto de Hazallanas a metà frazione e praticamente 30 km di salita finale per raggiungere i 2490 m dell’Alto Hoya de la Mora sulla Sierra Nevada.
L’ultimo giorno di riposo è anche propedeutico al maxitrasferimento che porterà il gruppo in Navarra. L’ultima settimana si apre con la crono di Logroño, 42 km pianeggianti che saranno molto importanti in ottica classifica. Gli scalatori potranno rifarsi immediatamente il giorno dopo, quando a Los Machucos sarà fissato il sesto arrivo in montagna, su una salita inedita lunga 9 km con pendenza media del 7,3%. Primo arrivo nella storia anche per la diciottesima tappa a Santo Toribio de Liébana, una frazione che sembra una classica, con 3 Gpm a tre quarti del percorso e conclusione su uno strappo di 2500 m all’8%. 4 Gpm in programma anche nella terzultima tappa con arrivo a Gijon, l’ultimo a 17 km dalla conclusione: terreno da fughe. Ad emettere il verdetto finale sulla Vuelta 2017 sarà la frazione numero 20 e per capirlo basta dire dove è posto il traguardo: l’Alto de Angliru. Tappa brevissima, meno di 120 km, con Cobertoria e Coral ad anticipare la durissima salita finale, caratterizzata dai 500 m al 24% della Cueña Les Cabres. Il finale è il classico circuito cittadino di Madrid, preceduto dalla prova World Tour femminile, che consentirà ai velocisti di giocarsi una delle pochissime occasioni loro riservate e al vincitore della generale di celebrare il successo.
Ricapitoliamo il percorso:
1^ tappa: Nîmes (cronosquadre) 13,8 km
2^ tappa: Nîmes – Gruissan 201 km
3^ tappa: Prades Conflent Canigó – Andorra la Vella 158,5 km
4^ tappa: Escaldes-Engordany – Tarragona 193 km
5^ tappa: Bencassim – Alcossebre 173,4 km
6^ tappa: Vila-Real – Sagunto 198 km
7^ tappa: Lliria – Cuenca 205,2 km
8^ tappa: Hellín – Xorret de Catí 184 km
9^ tappa: Orihuela – Cumbre del Sol 176,3 km
riposo
10^ tappa: Caravaca Jubilar – El Pozo Alimentacion 171 km
11^ tappa: Lorca – Oss. Astr. di Calar Alto 188 km
12^ tappa: Motril – Antequera 161,4 km
13^ tappa: Coin – Tomares 197 km
14^ tappa: Ecija – Sierra de la Pandera 185,5 km
15^ tappa: Alcala la Real – Sierra Nevada Alto Hoya de la Mora 127 km
riposo
16^ tappa: Circuito de Navarra – Logroño (cronometro) 42 km
17^ tappa: Villadiegos – Los Machucos 180 km
18^ tappa: Suances – Santo Toribio de Liébana 168,5 km
19^ tappa: Caso – Gijon 153 km
20^ tappa: Corvera de Asturias – Alto de l’Angliru 119,2 km
21^ tappa: Arroyomolinos – Madrid 101,9 km
(foto lavuelta.com)