La gioia della squadra azzurra (foto Bizzi da federscherma.it)
Non poteva iniziare in modo migliore il cammino in Coppa del Mondo per la sciabola femminile italiana. Nella prima prova a squadre della stagione, a Orléans, le azzurre infatti hanno centrato la vittoria, tornando a salire sul gradino più alto del podio a diciannove mesi dall’ultimo precedente a Gand.
Quello azzurro è stato un cammino ai limiti della perfezione, con assalti dominati dai primi turni fino alla finale. Il quartetto, formato da Irene Vecchi, Rossella Gregorio, Loreta Gulotta (tutte e tre apparse in gran spolvero anche nella prova individuale, chiusa a un passo dal podio e reduci dalla splendida prova di Rio chiusa con uno storico quarto posto) e completato da Martina Criscio, sempre puntuale e presente nel ruolo di riserva quando chiamata in causa dal ct Sirovich, infatti ha travolto tutte le avversarie con punteggi nettissimi.
Negli ottavi di finale l’Azerbaigian si è dovuto arrendere per 45-26, punteggio simile per il match con gli Stati Uniti, superati nei quarti di finale per 45-28. Nessuna chance neppure per l’Ungheria, che dopo aver superato la Russia con un vero e proprio exploit, ha lasciare strada alle scatenate azzurre con un nettissimo 45-27.
Senza storia anche la finale, che è stata una parziale rivincita di Rio contro l’Ucraina, che rispetto ai Giochi brasiliani si è presentata con una squadra completamente rinnovata e priva della stella Kharlan. Parla da solo il punteggio di 45-33 chiuso nell’ultimo assalto da Rossella Gregorio, dopo il quale è potuta iniziare la festa azzurre. A completare il podio è stata l’Ungheria, che ha superato con un serrato 45-43 le padrone di casa della Francia, cui non è bastata una scatenata Manon Brunet, esaltata dal primo successo individuale in carriera colto il giorno prima.