Nella foto: il podio con Chiara Teocchi in maglia di campionessa europea (da profilo Twitter UEC)
Si tingono subito d’azzurro i campionati europei di ciclocross di Pontchâteau, e per l’ennesima volta in questa annata ciclistica il colore di casa Savoia ha assunto forti tinte di rosa. Dopo strada e pista, infatti, anche il ciclocross ha regalato un nuovo alloro al movimento femminile italiano: Chiara Teocchi si è laureata campionessa d’Europa.
La bergamasca ha centrato la vittoria nella categoria giovani (aperta a junior e under 23) con una gara ai limiti della perfezione, un’autentica prova di forza con la quale ha spento le velleità di tutte le avversarie. La portacolori della Bianchi Countervail, che domenica aveva saltato la gara di Coppa di Valkenburg proprio per affinare la preparazione in vista di questo appuntamento, centra così l’ennesimo grande risultato della sua ancor giovane carriera, nella quale si è già affermata come uno dei maggiori talenti nello scenario del cross e della mountain bike. Un titolo europeo che va ad aggiungersi alla medaglia d’oro ai Giochi Olimpici della gioventù di Nanchino, in coppia con Sofia Beggin, al Giro d’Italia di cross 2015/16, alle tantissime maglie tricolori conquistate nelle due discipline di cui è protagonista e ai podi e piazzamenti centrati nelle Coppe del Mondo, dove nell’ultima stagione è molto spesso rientrata tra le 3 migliori under 23.
Teocchi ha imposto la propria legge fin da subito. Immediatamente dopo il via si è messa a scandire il ritmo in testa al gruppo, un’andatura insostenibile per molte delle concorrenti, tanto da provocare una selezione molto marcata. In breve tempo assieme a Chiara è rimasta solo la transalpina Hélène Clauzel, che tuttavia ha dovuto cedere nel corso della penultima tornata. L’azzurra si è così involata da sola verso il meritato trionfo, chiudendo con 11 secondi di margine sulla francese.
Dietro intanto l’altra azzurra in gara, Sara Casasola, era autrice di un autentico show. La friulana classe 1999, quarta più giovane tra le atlete in gara, partita dalle ultime file della griglia, ha rimontato le avversarie una dopo l’altra, fino a riportarsi al terzo posto. La volata per il bronzo l’ha vista cedere alla ceca Jana Czeczinkarikova dopo uno sprint molto serrato, per appena 4 decimi, pagando forse anche lo sforzo che ha dovuto sopportare per il grande recupero effettuato.Più forte del rammarico per una medaglia sfumata di così stretta misura, rimane però soprattutto un’ulteriore conferma del grandissimo potenziale dell’atleta tesserata per il Trentino Cross Selle Smp.
Tra gli under 23 uomini, invece, è arrivata la conferma del campione uscente Quentin Hermans, che ha vinto un vero e proprio sprint che ha coinvolto altri 4 atleti. Il belga è stato bravissimo anche perché si trovava in inferiorità numerica, contro due neerlandesi e due francesi. Alla fine sono stati proprio i due portacolori dei Paesi Bassi a fare compagnia sul podio a Hermans, con Jesper Niewenhuis alla seconda piazza d’onore consecutiva dopo quella di Valkenburg e Sieben Wouters terzo. Beffati i transalpini Russo e Bonnet, rispettivamente quarto e quinto. Tutta la gara si è svolta all’insegna del equilibrio, con un gruppo di otto atleti sempre in lotta per le medaglie. Tra questi anche Gioele Bertolini, tra i più brillanti ma sfortunato protagonista a poche centinaia di metri dall’arrivo. Sull’ultima scalinata che immette sulla retta finale, il valtellinese infatti è inciampato, perdendo così quei pochi metri che gli hanno impedito di prendere parte alla volata nella quale, in virtù del suo spunto veloce, sarebbe stato tra i favoriti. Il portacolori della Selle Italia Guerciotti, comunque, ha mantenuto la promessa di gareggiare da protagonista e alla fine porta a casa il sesto posto ad appena 5 secondi dal vincitore. Diciassettesima piazza finale, invece, per l’altro azzurro in gara, Stefano Sala, arrivato staccato di 1’40”.