Tetrick arriva a pochi metri dall’impresa, Christine Majerus inaugura l’Aviva Women’s Tour a Norwich

Nella foto: la volata vincente di Majerus (immagine dal profilo Twitter UCIWomenCycling)

Si tinge con i colori della bandiera lussemburghese la prima tappa dell’Aviva Women’s Tour 2016. A Norwich, infatti, la campionessa del Granducato Christine Majerus è stata la più veloce, vincendo lo sprint del gruppo dopo una tappa nella quale le emozioni non sono mancate fino agli ultimi metri. Per la portacolori della Boels Dolmans si tratta della terza vittoria stagionale, che arriva a coronare un momento di splendida forma. visto che dal 27 maggio ad oggi nelle corse cui ha partecipato non è mai scesa oltre il secondo posto. Per la 29enne, che ha iniziato a correre soltanto all’epoca degli studi universitari in Francia, si tratta anche del primo successo in carriera in una gara World Tour (ovviamente anche prima vittoria nella storia del Lussemburgo in gare di questo livello), che conferma una costanza ad alto livello davvero notevole. Oltre a ricordare la bella stagione pure nel ciclocross, basta rammentare che, praticamente da sola, ha portato il suo paese al 13° posto assoluto nel ranking mondiale di qualificazione ai Giochi, davanti a paesi di grande tradizione e di movimenti numerosi come Russia, Spagna o Colombia. Invece non è una novità per Christine vincere in Gran Bretagna, visto che anche nell’edizione 2015 portò a casa un successo di tappa, al quale aggiunse anche il podio nella generale.

Un’accelerazione davvero poderosa quella prodotta negli ultimi 100 metri da Majerus, su un gruppo arrivato molto allungato per le tantissime curve presenti nel finale (ben nove nel chilometro finale). Due bici dietro la vincitrice si è piazzata Marianne Vos, al settimo podio stagionale in gare internazionali. La portacolori della RaboLiv prosegue così con il settimo podio in gare internazionali il cammino per tornare al top ai Giochi di Rio, un percorso che passerà anche dall’Italia ma tramite uno stage di allenamento invece che per il Giro, imitando così la scelta di tante big straniere che quest’anno non saranno presenti alla corsa rosa. La mimica della neerlandese al momento di tagliare la linea d’arrivo lasciava comunque trapelare una certa delusione per l’esito della volata. Alle spalle delle prime due tanta Italia, con Giorgia Bronzini e Marta Bastianelli rispettivamente terza e quarta. Per l’emiliana primo podio nel World Tour in carriera e soprattutto un piazzamento che mancava ormai dall’Emaukemeen Bira. Per la laziale invece prosegue la stagione di altissimo livello. La campionessa di Finlandia chiude la top-5. A testimoniare la difficoltà dell’ultimo chilometro il fatto che sole otto atlete siano arrivate con lo stesso tempo. La nona, a 6” di ritardo, è Elisa Longo Borghini. Per la piemontese un risultato ottimo su un percorso decisamente poco adatto quest’oggi alle sue caratteristiche, che le permette di guadagnare secondi su tantissime atlete importanti in ottica classifica finale. Da segnalare anche l’11^ piazza di Anna Trevisi.

Una frazione che è stata caratterizzata da molte cadute, tra cui quella nel finale della campionessa uscente Brennauer e di Gracie Elvin, ma soprattutto dalla spettacolare azione di Alison Tetrick, vera eroina di giornata. La statunitense della Cylance è scattata quando mancavano più di 20 km al traguardo. Da ottima passista qual è, è riuscita a guadagnare sul gruppo dapprima 20 secondi, che poi sono diventati 35, quindi 55 ai -15 per arrivare a sfiorare i 2 minuti quando mancavano solo 10 km alla conclusione. La reazione del plotone è diventata veemente solo a quel punto, mentre la 31enne californiana probabilmente ha iniziato ad accusare anche la fatica dei mangia e bevi che rendevano il percorso solo apparentemente pianeggiante, oltre a un chilometraggio che sfiorava i 140 km. Il suo vantaggio era ancora di un minuto comunque ai 3 km all’arrivo e sotto il triangolo rosso si manteneva nell’ordine dei 30 secondi. Non c’è stato nulla da fare però. Complice anche la non perfetta impostazione delle tantissime curve, il gruppo l’ha ripresa proprio sul rettilineo finale, costringendola ad accontentarsi dell’ottavo posto, ultima atleta del drappello di testa.

Prima dell’attacco di Tetrick, la tappa per 115 km aveva avuto un andamento piuttosto lineare. Vittoria di Ilona Hoeksma su entrambi i Gpm di giornata, con Valentina Scandolara passata quarta su tutte e due le ascese e Marta Bastianelli seconda sull’ultima a Homersfield. I traguardi volanti sono andati invece rispettivamente a Marianne Vos e a Leah Kirchmann, e proprio in virtù degli abbuoni raccolti lungo il tracciato, la tre volte iridata insegue Majerus con un solo secondo di ritardo nella generale. Per il resto poche altre note di cronaca da segnalare, se non il fatto che il gruppo si sia rotto più volte, ma alla fine si sia sempre ricomposto.

Domani la seconda frazione porterà il plotone fino a Stratford-upon-Avon, nella ricorrenza dei 400 anni della morte del suo figlio più illustre, William Shakespeare. Canovaccio che si annuncia simile a quello odierno, anche se le trappole disseminate lungo i 140 km di percorso saranno un po’ più insidiose di quelle odierne e quindi dovrebbe esserci un po’ più di selezione.