Dopo il trittico di gare extra-europee tra Cina e Stati Uniti, il circuito del Women’s World Tour torna in Europa con la terza corsa a tappe del suo calendario, l’Aviva Women’s Tour, il Giro di Gran Bretagna per dirla in maniera più volgare ma più chiara. La competizione in terra d’Albione ha una storia molto breve, essendo solo alla terza edizione, ma rappresenta una delle realtà in maggiore crescita dell’intero panorama internazionale, in termini di visibilità, di pubblico, di montepremi e di capacità organizzative, come testimoniano i feedback generalmente molto positivi che si ottengono parlandone con le cicliste. Non a caso la starting list è davvero di livello molto alto, le assenze di peso si contano sulle dita di una mano. Un percorso molto accidentato, e data la morfologia britannica non poteva essere altrimenti, che promette tappe interessanti, il cui esito in volate più o meno ristrette è messo in dubbio dalla possibilità continua di imboscate.
PERCORSO
1^ tappa: Southwold – Norwich 138,5 km
Tappa molto lunga ma nel complesso la più facile della corsa, l’unica con meno di 1000 metri di dislivello. Nella prima fase due Gpm, anche se davvero facili, praticamente due traguardi volanti validi per assegnare la maglia. Nel finale c’è un dentello negli ultimi 10 km, ma non dovrebbe impedire al gruppo di arrivare compatto sul traguardo. Attenzione all’ultimo chilometro che è davvero complicato, sono addirittura 9 le curve negli ultimi 1000 metri di cui un paio davvero brutte. Rischio cadute, ma soprattutto sarà quasi impossibile rimontare più di due o tre posizioni.
2^ tappa: Atherstone – Stratford-upon-Avon 140,6 km
Frazione ancora più lunga della precedente e altimetricamente più complessa. Sono ancora due i Gpm, ma stavolta si tratta di strappi selettivi. Quello di Burton Dassett, praticamente a metà percorso, è lungo 600 metri soltanto, ma ha pendenze in doppia cifra abbondante. I primi 400 metri di salita infatti superano l’11% medio. A 30 km dalla conclusione è posto invece il Gpm di Ilmington, primi 600 metri molto duri (media del 12 con una punta del 25%) e poi ancora 2 km di falsopiano da rapporto. Nel finale c’è ancora un altro strappo da superare prima dell’arrivo nella città shakespeariana, con un finale stavolta molto più semplice, da segnalare solo un quarto di rotonda da percorrere ai 500 m all’arrivo.
3^ tappa: Ashborne – Chesterfield 109,6 km
Diminuisce la lunghezza chilometrica ma aumenta la difficoltà altimetrica. Tappa senza praticamente un metro di pianura. I Gpm sono ancora una volta due, ma sarebbero potuti essere almeno il doppio. Il primo, a Winster, 47 km all’arrivo, è una salita pedalabile ma lunga comunque 5 km, il secondo a Bank Road (37 all’arrivo) è 1 km ma su medie attorno all’11%. Dopo il Gpm oltretutto la strada continua a salire per altri 3-4 km e prima del traguardo c’è ancora uno strappo da affrontare. Il finale è molto complicato, l’ultimo chilometro praticamente è disegnato a S, con tre curve a gomito, l’ultima ai 300 m, quando l’asfalto lascia posto al pavé e la strada si restringe ad appena 4 metri.
4^ tappa: Nottingham – Stoke-on-Trent 119,2 km
Nella prima metà tappa piuttosto facile senza molto da segnalare, gli ultimi 35 km però sono alquanto insidiosi, con i due Gpm di Ramshorn (1,5 km al 5%) e Oakmoor (1 km al 7% ma con lunghi tratti sopra il 10%). Gli ultimi 10 km sono quasi tutti in discesa, prima degli ultimi 3 km in leggero falsopiano verso l’arrivo. Una rotonda e una curva a gomito ai 250 metri sono le principali insidie degli ultimi 1000 m.
5^ tappa: Northampton – Kettering 113,2 km
Anche l’ultima tappa si presenta alquanto insidiosa, con tanti strappi molto duri. Come in tutte le altre frazioni sono due i Gpm, Newmanhill e Naseby, entrambi lontani dal traguardo (il secondo è a 55 km dall’arrivo), ma anche con pendenze che arrivano a sfiorare il 18% nel km circa di ascesa. In generale è un’altra tappa senza pianura. Il finale è tutto in discesa, circostanza che potrebbe favorire eventuali fuggitive. Arrivo abbastanza lineare, solo una curva ai 300 metri dall’arrivo. Da segnalare all’interno dell’ultimo chilometro un sottopassaggio che potrebbe fungere da trampolino per qualche sparata.
STORIA
Come dicevamo nell’introduzione, la storia di questa manifestazione si riduce all’ultimo biennio, ma è già stata ricca di momenti interessanti. La prima edizione fu vinta, e verrebbe da dire non poteva essere altrimenti, da Marianne Vos. La neerlandese andò a vincere consecutivamente le ultime tre tappe di quel Tour, dopo che la prima aveva visto la volata vincente di Emma Johansson, mentre nella seconda frazione c’era stata la festa italiana con la prima vittoria di Rossella Ratto in carriera in una prova Uci davanti a Susanna Zorzi, al termine di una una bella fuga a due sotto la pioggia battente. E alla fine la lombarda sarebbe stata terza nella generale, dietro proprio a Vos e Johansson.
Nel 2015 invece, la prova si era aperta con l’assolo della beniamina di casa Lizzie Armitstead. La futura iridata, però, subito dopo aver tagliato a braccia alzate il traguardo, era stata protagonista di una brutta caduta dovuta allo scontro con un fotografo e si era dovuta ritirare. Ne aveva approfittato Lisa Brennauer che, forte di un successo di tappa (la quarta) e di due secondi posti, si era imposta nella generale, davanti a Jolien D’Hoore (vincitrice della seconda frazione a Clacton) e a Christine Majerus, che un allungo nel finale aveva fatto sua la tappa di Kettering, anticipando di due secondi il gruppo, regolato in volata per il secondo posto da Barbara Guarischi. L’ultima frazione era invece andata ad Hannah Barnes dopo uno sprint a ranghi compatti, che aveva visto il terzo posto di Simona Frapporti, sesta e miglior italiana nella generale, che aveva visto anche Maria Giulia Confalonieri chiudere decima.
STARTING LIST
Canyon-SRAM Racing
1 Lisa Brennauer (Ger)
2 Alena Amialiusik (Blr)
3 Hannah Barnes (Gbr)
4 Elena Cecchini (Ita)
5 Tiffany Cromwell (Aus)
6 Barbara Guarischi (Ita)
Wiggle High5
11 Emma Johansson (Swe)
12 Jolien D’Hoore (Bel)
13 Giorgia Bronzini (Ita)
14 Dani King (Gbr)
15 Elisa Longo Borghini (Ita)
16 Amy Pieters (Ned)
Boels Dolmans Team
21 Lizzie Armitstead (Gbr)
22 Chantal Blaak (Ned)
23 Amalie Dideriksen (Den)
24 Ellen Van Dijk (Ned)
25 Nikki Harris (Gbr)
26 Christine Majerus (Lux)
Alé Cipollini
31 Marta Bastianelli (Ita)
32 Annalisa Cucinotta (Ita)
33 Emilia Fahlin (Swe)
34 Malgorzata Jasinska (Pol)
35 Marta Tagliaferro (Ita)
36 Anna Trevisi (Ita)
Team Liv Plantur
41 Molly Weaver (Gbr)
42 Leah Kirchmann (Can)
43 Floortje Mackaij (Ned)
44 Sara Mustonen (Swe)
45 Rozanne Silk (Ned)
46 Carlee Taylor (Aus)
UnitedHealthcare
51 Linda Villumsen (Nzl)
52 Abigail Mickey (Usa)
53 Katie Hall (Usa)
54 Laurel Rathbijn (Usa)
55
56 Iris Slappendel (Ned)
Poitou-Charentes Futuroscope86
61 Roxane Fournier (Fra)
62 Coralie Demay (Fra)
63 Eugénie Duval (Fra)
64
65 Pascale Jeyland (Fra)
66 Amélie Rivat (Fra)
Orica AIS
71 Amanda Spratt (Aus)
72 Gracie Elvin (Aus)
73 Alex Manly (Aus)
74 Loren Rowney (Aus)
75 Sarah Roy (Aus)
76 Tayler Wiles (Usa)
Cervelo Bigla
81 Lotta Lepistö (Fin)
82 Clara Koppenburg (Ger)
83 Ashleigh Moolman (Rsa)
84 Lisa Klein (Ger)
85 Stephanie Pohl (Ger)
86
Rabo Liv
91 Marianne Vos (Ned)
92 Lucinda Brand (Ned)
93 Shara Gillow (Aus)
94 Anouska Koster (Ned)
95 Roxane Knetemann (Ned)
96 Anna Van der Breggen (Ned)
Parkhotel Valkenburg
101 Jip van den Bos (Ned)
102 Janneke Ensing (Ned)
103 Ilona Hoeksma (Ned)
104 Jermaine Post (Ned)
105 Esra Tromp (Ned)
106 Eva Burmann (Ned)
BTC City Ljubljana
111 Eugenia Bujak (Pol)
112 Spela Kern (Slo)
113
114 Urša Pintar (Slo)
115 Anna Plichta (Pol)
116 Mia Radotic (Cro)
Cylance Pro Cycling
121 Rossella Ratto (Ita)
122 Doris Schweizer (Sui)
123 Sheyla Gutiérrez (Spa)
124
125 Valentina Scandolara (Ita)
126 Alison Tetrick (Usa)
Drops Cycling
131 Alice Barnes (Gbr)
132 Sophie Coleman (Gbr)
133 Rebecca Durrell (Gbr)
134 Jennifer George (Gbr)
135 Laura Massey (Gbr)
136 Hannah Payton (Gbr)
Nazionale Gran Bretagna
141 Emma Pooley (Gbr)
142 Emily Kay (Gbr)
143 Grace Garner (Gbr)
144 Manon Lloyd (Gbr)
145 Annasley Park (Gbr)
146 Jessie Walker (Gbr)
Hitec Products
151 Kirsten Wild (Ned)
152 Simona Frappporti (Ita)
153 Tatiana Guderzo (Ita)
154 Lauren Kitchen (Aus)
155 Vita Heine (Nor)
156 Emilie Moberg (Nor)
Nella foto: il podio 2015 (foto da sito ufficiale Aviva Women’s Tour)