Con la pubblicazione del ranking per nazioni del 31 maggio 2016 da parte dell’UCI, è arrivato a termine il lungo cammino di qualificazione olimpica per le prove su strada femminili. Criteri piuttosto stringenti quelli dell’Unione Ciclistica Internazionale, visto che le partenti nella gara di Rio saranno soltanto 67, comprese le 2 atlete riservate alla nazionale di casa. 25 di queste, poi, prenderanno parte anche alla prova a cronometro. Prima di andare ad analizzare nel dettaglio i posti disponibili per ogni comitato olimpico, sottolineiamo che l’Italia è riuscita a qualificare per la prova su strada 4 atlete, che rappresentano il contingente massimo possibile, mentre per la crono il posto a disposizione sarà uno solo (ricordando che nella gara contro il tempo possono essere schierate solo cicliste che abbiano disputato anche la prova in linea, così come pure per gli uomini), in quanto nessuna azzurra aveva chiuso tra le prime 10 al Mondiale di Richmond. Ma prima di ogni ulteriore analisi ecco le quote:
- Paesi Bassi 4
- Stati Uniti 4
- Italia 4
- Australia 4
- Germania 4
- Polonia 3
- Svezia 3
- Gran Bretagna 3
- Canada 3
- Belgio 3
- Francia 2
- Sudafrica 2
- Lussemburgo 2
- Brasile 2 (di diritto come nazione ospitante)
- Russia 1
- Ucraina 1
- Bielorussia 1
- Finlandia 1
- Cuba 1
- Nuova Zelanda 1
- Messico 1
- Svizzera 1
- Spagna 1
- Taiwan 1
- Norvegia 1
- Azerbaigian 1
- Thailandia 1
- Austria 1
- Slovenia 1
- Lituania 1
- Cipro 1
- Israele 1
- Giappone 1
- Cile 1
- Corea del Sud 1
- Namibia 1
- Venezuela 1
- Colombia 1
Per la cronometro invece i 25 posti a disposizione saranno così ripartiti:
- Paesi Bassi 2
- Stati Uniti 2
- Australia 2
- Germania 2
- Belgio 2
- Canada 2
- Svezia 2
- Italia 1
- Polonia 1
- Gran Bretagna 1
- Francia 1
- Sudafrica 1
- Lussemburgo 1
- Russia 1
- Ucraina 1
- Bielorussia 1
- Nuova Zelanda 1
- Giappone 1
Sono 38 quindi i comitati olimpici che prenderanno parte ai Giochi. Spiccano alcune assenze pesanti, soprattutto tra le nazionali europee, in particolare quella della Danimarca, la cui batteria di giovani talenti guidata da Dideriksen non è stata sufficiente per strappare il pass, ma anche quelle di Repubblica Ceca, Kazakistan, Argentina, Lettonia, Croazia o Costa Rica, di solito sempre presenti in appuntamenti del genere. Mentre ci sono altre nazioni che hanno ottenuto una storica qualificazione, come Namibia, Cipro, Israele, Taipei.
Analizzando le quote, poi, non può non risaltare il fatto che la Russia abbia qualificato una sola atleta, così come la Bielorussia, il che implicherà una corsa da isolata per una delle potenziali favorite come Amialiusik. Non va molto meglio alla Francia di Ferrand Prevot, che potrà schierare solo due partenti, stessa quota del Lussemburgo, che invece, grazie soprattutto a Majerus, festeggia un risultato incredibile. Anche l’iridata Armitstead non avrà a disposizione il contingente massimo, solo due compagne, ma vista la consistenza della Gran Bretagna negli ultimi grandi eventi non è una novità per l’argento di Londra dover fare da sola. Problemi d’abbondanza invece per i Paesi Bassi, che hanno già diramato le convocate, non senza polemiche per alcune assenze di peso come quella di Blaak, nonostante la quota massima di 4 posti a disposizione, così come per gli Stati Uniti di Guarnier e Stevens, la Germania e l’Australia, che su un percorso così altimetricamente difficile potrebbero tuttavia aver qualche difficoltà, stante soprattutto l’infortunio di Worrack per le tedesche, e, come già detto, pure per l’Italia. E anche in casa azzurra ci dovranno essere scelte difficili, visto che sarebbero tante, almeno una decina, le atlete che meriterebbero la chiamata.