4 febbraio 2010. Sei anni e un giorno fa. A quella data risaliva l’ultima sconfitta di Kirsten Wild in una volata con in palio la vittoria, quarta in una frazione vinta da Giorgia Bronzini. Da lì in poi l’unico modo per battere la neerlandese nell’Emirato era stato quello di anticiparla, altrimenti la sua legge era stata sempre implacabile. Per questo la sua sconfitta oggi è la notizia del giorno, ancor di più della vittoria nella classifica generale di Trixi Worrack. Autrice dell’impresa è stata Chloe Hosking, che già alla vigilia della partenza era accreditata di una grandissima condizione, ma non era mai riuscita a dimostrarlo in queste prime tappe. Fino al riscatto sulla Corniche di Doha. L’australiana, alla quindicesima vittoria in carriera nel calendario Uci, premia con questo successo anche il grande lavoro che la Wiggle ha profuso per tutto il giorno, una vittoria che serviva alla formazione britannica dopo la delusione della tappa precedente, quando tutte le sue atlete erano rimaste fuori dal ventaglio decisivo. In questa occasione invece, prestazione impeccabile, con gli ultimi due giri del circuito finale vissuti sempre con le maglie arancio-nere in testa.
Hosking ha lanciato una volata perfetta ai 200 metri dall’arrivo, uscendo con grandissima potenza e non dando alcuna chance a Wild, battuta addirittura di quasi una bicicletta. con al terzo posto Monique Van de Ree, 27enne velocista neerlandese al terzo podio in carriera, ragazza magari poco nota fuori dai Paesi Bassi, visto che non ha fatto troppa attività internazionale in carriera, però di buon talento, che sceglie la traiettoria giusta e batte la connazionale Koster, autrice senza dubbio alcuno della miglior volata della sua ancor giovane carriera. Quinta Shelley Olds, ancora lontana in questo avvio di stagione dai suoi altissimi standard. Sesta la migliore delle italiane, Marta Tagliaferro, nelle dieci si piazza anche Arianna Fidanza ottava.
Per la classifica generale, invece, Worrack ha potuto completare l’opera senza eccessivi patemi. Come dicevamo ieri, il percorso di questa frazione non era particolarmente adatto a ventagli o colpi di mano e quindi, nonostante 17 secondi non siano un margine di sicurezza, Trixi alla fine non ha mai corso veri pericoli. Anche perché al suo fianco ha sempre avuto la scorta di un gruppo di pretoriane d’eccezione, con Brennauer, Cromwell e Cecchini, che hanno stretto una marcatura strettissima nei confronti di Kasper. Van Dijk si prende l’abbuono per proteggere il podio al primo sprint intermedio, poi va in fuga Coryn Rivera, la statunitense che in Argentina aveva anche vinto allo sprint ma in questo contesto non è mai riuscita a competere per il successo e quindi ha provato ad anticipare. La portacolori dell’Unitedhealthcare all’inizio è sembrata quasi attendere eventuali rinforzi, ma né Anna Trevisi né la cinese Yixian Pu, uscite all’inseguimento, sono riuscite a rientrare. Azione solitaria dunque, arrivata a un vantaggio massimo di 1’30”, prima che il lavoro di Wiggle e Canyon ricucisse il gruppo a 15 km dalla conclusione. Quindi più niente da segnalare se non la volata conclusiva.
In classifica generale, l’unico cambiamento significativo è l’inserimento di Hosking in nona posizione grazie all’abbuono. Per Worrack arriva dunque la 43^ vittoria in carriera, la decima nella classifica finale di una corsa a tappe. Per Romy Kasper, seconda, è il tredicesimo podio della carriera, il primo in una gara a tappe, un piazzamento tra le prime tre che le mancava dal 2014. Per Van Dijk è il 14° podio in una classifica finale, il quarto in Qatar, corsa con la quale ha confermato il suo feeling. Koster ottava della generale porta a casa la maglia bianca di miglior giovane, mentre quella verde a punti va comunque a Kirsten Wild. La miglior italiana nella generale è Barbara Guarischi dodicesima, altre tre azzurre hanno chiuso tra le prime venti, Marta Tagliaferro, pluripiazzata 14^, Elisa Longo Borghini 18^ e Marta Bastianelli 20^.
Nella foto: il podio e l’esultanza di Hosking (foto da federciclismo.it)