Continua a essere un ottovolante di emozioni e sensazioni il cammino in questo torneo pre-olimpico dell’Italia. Anche oggi, nella partita decisiva contro la Polonia si è passati dall’esaltazione alla preoccupazione, quindi alla paura, per finire con la gioia per la vittoria che dà l’accesso alle semifinale, potendo così proseguire nel percorso verso i Giochi. Il motivo è sempre quello delle prime due partite: una squadra capace di giocare scambi a livello altissimo, per poi avvitarsi in errori anche banali dai quali servono alcuni minuti per riprendersi. Fatto anche normale per una formazione molto giovane in alcune sue componenti e soprattutto che sta lavorando assieme da appena 10 giorni. Un aspetto decisamente incoraggiante c’è: tutte le volte che si è trovata con le spalle al muro o comunque nei momenti fondamentali questa squadra ha sempre saputo risolvere la situazione a suo favore. E questo è un merito davvero non da poco. Certo, va altresì detto che pause come quelle che si sono viste in questo girone possono essere consentite contro avversarie come Belgio e Polonia, senza dubbio forti ma non certo superpotenze, contro formazioni come i Paesi Bassi che attendono le azzurre in semifinali potrebbe non essere così. Match contro la Russia docet. Per adesso però il primo obiettivo importante è stato centrato.
La vittoria per 3-0 della Russia è il bel viatico che porta al match. Per qualificarsi a questo punto è sufficiente una vittoria, con qualsiasi punteggio. Bonitta si affida alla formazione che ha concluso vittoriosamente il match con il Belgio. Dunque diagonale Diouf – Orro, in banda Egonu e Del Core, centrali Danesi e Guiggi e libero Sansonna. Tutto secondo le attese in casa Polonia, compresa l’assenza di Wolosz infortunata. L’Italia parte fortissimo, concentrata, cattiva, precisa e puntale, disputando il miglior set fin qui della competizione. Muro di Danesi, due punti di Del Core e al primo tempo tecnico è 8-5 Italia. Egonu è in gran forma, Guiggi anche sia in attacco che al servizio e così le azzurre scappano 18-10. Una scatenata Egonu mette a terra gli ultimi quattro punti del parziale, siglando il 25-18.
La seconda frazione riparte sulla stregua della prima. Due punti di Egonu e tre di Danesi lanciano le azzurre sul 5-2, poi Diouf mette a terra due muri e soprattutto Guiggi colpisce con continuità. L’Italia arriva così fino al 17-11. Qui però arriva il primo black-out della partita. Il muro polacco diventa un varco difficile da superare, respinge o sporca quasi tutti gli attacchi e così le bianco-rosse rientrano. Tre block di Guiggi, Egonu e Danesi hanno un peso specifico fondamentale, ma le avversarie chiudono il gap sul 21-20. Il pallone si fa pesante e entrambe le formazioni sbagliano, poi sul 23-22 Danesi e Egonu mettono a terra i due palloni che valgono il 2-0 per l’Italia.
L’attacco di Egonu sancisce anche ufficialmente l’eliminazione della Polonia, alla quale a questo punto non basterebbe il successo per 3-2 per passare il turno. Le polacche però dimostrano grandissimo cuore, restando in partita al massimo della concentrazione. Entrano in campo Tomsia, schiacciatrice di Montichiari, ed Efimienko. L’Italia forse si rilassa anche credendo di aver svolto la pratica e così la Polonia scatta subito 4-0 nel terzo parziale. La ricezione soffre, l’attacco sbaglia e così, nonostante i cambi di Bonitta che sostituisce la diagonale, inserendo anche De Gennaro, ma la Polonia scappa sul 14-20 e poi ottiene cinque set point sul 19-24. L’Italia riesce ad annullare i primi tre ma Tomsia chiude il discorso rimandando tutto al quarto parziale.
Che se possibile per l’Italia è ancora peggio del terzo. La partenza è buona, 4-1 con due errori polacchi e i muri di Guiggi e Orro. Poi però le azzurre vanno davvero in crisi, sbagliano in attacco e non ricevono quasi nulla. Le avversarie rientrano sul 5-5 e poi scavalcano anche allungando (10-13). In qualche modo, con qualche muro, con qualche errore avversario, il punteggio rimane in equilibrio fino al 18 pari. Da qui però la Polonia piazza un parziale di 7-1 (nel quale c’è solo un attacco vincente, tutti gli altri sono errori o muri subiti dall’Italia) e così si materializza il 25-19.
Come contro il Belgio tutto si gioca quindi al tie-break. L’inizio è equilibrato, si va avanti punto a punto, un piccolo allungo siglato Diouf viene subito annullato e così il tabellone a metà parziale dice 8-7. Qui l’Italia piazza l’allungo apparentemente decisivo. Prima grazie a Guiggi, poi con Del Core che mette a terra un pallone e ne salva un altro con una gran difesa permettendo a Egonu di mettere il 13-7. La Polonia reagisce però con tre punti di fila, ma quando Del Core mette palla a terra, l’Italia guadagna 4 match point. Il primo lo annulla Werblinska, che poi sul secondo attacca di nuovo. L’arbitro chiama out, le azzurre esultano, la panchina entra in campo, ma a bloccare tutto arriva il challenge che evidenzia un lievissimo tocco a muro. Tutto da rifare quindi, in una condizione psicologica non facile e infatti sul servizio non irresistibile di Belcik, Bosetti sbaglia una ricezione abbastanza facile. Sul 14-13 arriva però il colpo risolutivo di Martina Guiggi, probabilmente la migliore in campo, che toglie le castagne dal fuoco e dà il successo all’Italia.
Top-scorer Paola Egonu con 23 punti, 17 per Diouf, 13 Guiggi e 11 Danesi.
Italia: Orro 3, De Gennaro (L), Guiggi 13, Gennari ne, Centoni 1, Ferretti, Chirichella ne, Del Core 9, Bosetti, Diouf 17, Egonu 23, Danesi 11, Bonifacio ne, Sansonna (L). All. Bonitta
Polonia: Werblinska 18, Efimienko 10, Belcik 5, Tomsia 16, Grejman ne, Polanska 1, Pycia 9, Krzos (L), Maj-Erwardt (L), Wolosz ne, Kurnikowska, Jagielo 10, Skowronska 4, Ganszczyk. All. Nawrocki
Nell’altro girone, facile vittoria secondo pronostico dei Paesi Bassi per 3-0 sulla Croazia. Le oranjes così chiudono il gruppo al primo posto e incroceranno proprio l’Italia, mentre nell’altra semifinale le campionesse d’Europa della Russia se la vedranno con le padrone di casa della Turchia. Ricordiamo la formula: la vincente del torneo guadagnerà il pass per Rio, la seconda e la terza avranno un’ultima chance in Giappone a maggio nel torneo intercontinentale (che qualificherà le prime 3). Per la quarta, il sogno olimpico si concluderà invece ad Ankara con un brusco risveglio, lo stesso già vissuto da Germania, Croazia, Belgio e Polonia.
Nella foto: l’esultanza dell’Italia (foto CEV da cev.lu)