Il giorno dopo la Coppa del Mondo di Zolder, il ciclocross non si è certo preso un turno di pausa, anzi, a Diegem è andato in scena il sesto appuntamento con il Superprestige. 24 ore dopo, nella gara maschile non è cambiato praticamente nulla, anzi, i primi quattro classificati sono stati gli stessi, nel medesimo ordine, della prova sul circuito automobilistico. Tra le ragazze invece, dopo aver festeggiato il primo podio della carriera in Coppa, Ellen Van Loy ha portato a casa il secondo successo della stagione, dopo quello di Boom, precedendo Cant e un’ottima Eva Lechner.
Partiamo proprio dalla gara femminile. Van Loy ha letteralmente dominato la scena, andandosene già nel corso del primo giro e restando solitaria al comando fino alla fine. Solita partenza a tutta per la fiamminga, che però stavolta è riuscita a tenere fino alla fine, confermandosi in un gran momento di forma, forse addirittura, a 35 anni, il migliore della carriera. Alle sue spalle Cant, meno efficace rispetto a Zolder, a fine gara ha anche lamentato un riacutizzarsi del dolore al costato che a metà mese l’ha obbligata a saltare qualche prova, ricordo della caduta di Overijssel, si è accontentata della seconda piazza, dopo aver vanamente inseguito per tutta la gara Van Loy.
Nelle prime fasi a farle compagnia è stata Eva Lechner, che poi come sta succedendo spesso quest’inverno, dopo un primo giro molto efficace ha perso contatto. Il posto della campionessa italiana è stato così preso da Helen Wyman che ha tenuto la ruota di Cant fino all’ultimo giro, con anche Stultiens che si era avvicinata per qualche momento. Nell’ultima tornata però la britannica ha ceduto, mentre da dietro è risalita molto bene Lechner. Per l’altoatesina, anche questo sta diventando una costante molto apprezzabile. ottimo ultimo giro, velocissimo, il migliore tempo in assoluto nella tornata conclusiva, ma anche il record in gara sul giro alla pari con il secondo di Van Loy. Grazie a questo tempo è arrivato l’aggancio a Wyman, poi battuta in un serrato sprint per il podio.
Cant dopo il forfait obbligato a Spa-Francorchamps con questo secondo posto è riuscita a riprendere il comando della classifica, superando per un punto Jolien Verschueren, oggi settima (dietro a Stultiens e De Jong) e in chiaro calo di condizione rispetto a un novembre ad altissimo livello. Sarà duello nelle ultime due prove (entrambe in programma a febbraio dopo il Mondiale in quelli che saranno in sostanza gli ultimi due week-end di gara del cross), ma salvo altri inconvenienti, i favori del pronostico sono tutti per Cant. Terza, staccata di 7 lunghezze, è Helen Wyman.
Dietro a Harris ottava e Sels nona, troviamo l’ottimo decimo posto di Alice Arzuffi, in un contesto da lei molto apprezzato (fu settima dodici mesi or sono). La brianzola, costretta a partire dalla 25^ piazza, ha rimontato molto bene nella prima parte di gara, arrivando fino all’ottavo posto. Poi nel finale la fatica si è fatta sentire e sono arrivati i sorpassi della britannica e della belga, che però nulla tolgono alla sua bella prova. Da ricordare anche il 42° posto di Elena Valentini.
Tra gli uomini, invece, come detto, a leggere l’ordine d’arrivo si potrebbe pensare di aver sbagliato data ed essere rimasti a Zolder. Infatti ha vinto ancora una volta l’iridato Van der Poel, al terzo successo di fila (e tutti in gare di peso), davanti a Pauwels, Van der Haar e Meeusen. L’andamento di gara è però stato differente, non fosse altro perché, dopo le difficoltà di sabato, è tornato protagonista Van Aert, tra i protagonisti più brillanti della gara prima di essere fermato dalla sfortuna.
Van der Poel è stato il primo a forzare, assieme a Van Aert, Van der Haar e Meeusen. Nonostante questo, però, per 0ltre metà gara è impossibile fare selezione e così dopo sei giri ci sono ancora 14 atleti in 20 secondi. Quando il ritmo si alza nel corso del terz’ultimo giro, davanti rimangono però in cinque che in breve fanno il vuoto, i quattro citati sopra oltre a Pauwels. A due giri dalla fine però Van Aert rompe la catena, deve rientrare ai box ai piedi, perde un minuto dalla testa e rientra in gara oltre la quindicesima piazza.
Restano così davanti in quattro, Meeusen cede nel corso dell’ultimo giro e così il duello per la vittoria è a tre. Van der Poel lo risolve a suo favore con una spettacolare mossa in una delle ultime curve, grazie alla quale si guadagna quel piccolo vantaggio tale da risultare incolmabile sul rettilineo. Pauwels brucia in uno sprint molto combattuto Van der Haar e così si ripete il podio di Zolder. Dietro a Meeusen, per il quinto posto si erano isolati Sweeck e Nys, che chiudono nell’ordine, mentre Vantornout vince la volata per la settima posizione su Van Kessel e Walsleben e Van Aert, in grande rimonta nell’ultimo giro (miglior tempo assoluto), 10 secondi migliore di quello dei primi, aggancia la decima posizione.
Il 21enne belga difende così la testa della classifica del Superprestige, anche se il discorso, che sembrava ormai consegnato agli archivi dopo le prime cinque gare (nelle quali il record del portacolori della Vastgoedservice recitava 4 vinte e 1 secondo posto), si è ora clamorosamente riaperto. Kevin Pauwels, infatti, ha ridotto il ritardo a soli 3 punti e anche Nys, sornione, insegue a 5 lunghezze di ritardo. Anche dopo il Mondiale, insomma, la stagione continuerà a regalare motivi di interesse fino all’ultima gara.
Nella foto: l’arrivo vincente di Van der Poel ((c) Photopress.be dal sito superprestigecyclosport.be)