Lucca über alles Non si dica che quella di Schio è stata una prova di maturità o un esame superato. Lucca da tutta la stagione ha dimostrato un’identità, un sistema di gioco ben definito e riconoscibile, un’anima di squadra, oltre che il talento delle sue singole giocatrici. Per tutte queste motivi non serviva certo la vittoria al PalaCampagnola a dimostrare che Gesam Gas&Luce è al momento la più seria contendente allo scudetto, parlava da solo il cammino fin qui fatto dalle toscane, mentre un risultato singolo estratto dal suo contesto può anche essere poco significativo (cioè se Lucca anche avesse perso nessuno sarebbe stato autorizzato a trarre conclusioni diverse da queste). Di certo però certe prestazioni lasciano delle indicazioni, soprattutto quando come avvenuto a Schio il successo nasce principalmente nella metà campo difensiva, che è il malcelato segreto di qualsiasi formazione vincente nel basket. Vedere il Famila, seppur nella versione ridotta sotto canestro e distratta dall’Eurolega di questo periodo, costretto a soli cinque punti segnati in casa in un quarto è roba da stropicciarsi gli occhi. Questo permette di sopperire agevolmente anche a giornate in cui le percentuali faticano a superare il 30% e anche i liberi tendono a uscire. Ma una giornata storta in attacco può sempre capitare, la struttura difensiva invece rimane sempre. La dimostrazione sono Crippa e Wojta, in un match difficile in attacco hanno chiuso alle voci rimbalzi e recuperi rispettivamente con 8-5 e 13-6. Schio non perdeva 30 palloni dal novembre 2012 contro Umbertide e per trovare un dato peggiore occorre addirittura tornare a gara-4 di semifinale scudetto del 2010 contro Faenza. Giusto per storicizzare la prestazione. Inutile spendere altri complimenti per Dotto, Harmon e Pedersen, è già evidente dalle cifre la qualità della loro stagione, su Lucca, ma questo lo diciamo da agosto, rimane solo l’incognita sul roster molto corto, ancor di più tra le lunghe dopo l’infortunio di Diene (stagione finita, un grande in bocca al lupo per il recupero). Ma è davvero per adesso l’unico limite che si intravede.
Schio Per trovare in regular season due sconfitte consecutive di Schio in casa bisogna tornare indietro di 9 anni quasi esatti, quando il Famila tra il 25 novembre e il 10 dicembre 2006 cadde contro Faenza e Venezia. Giusto per dare una contestualizzazione temporale nell’Umana segnò 4 punti una Giorgia Sottana che per qualche giorno era ancora minorenne, l’Italia stava ancora festeggiando il quarto titolo mondiale di calcio, dopo aver organizzato in inverno le Olimpiadi a Torino, al governo c’era Romano Prodi, l’estensore di questo articolo stava ancora festeggiando la patente presa da qualche settimana e al comando della serie A di calcio c’era l’Inter allenata da Mancini. Al di là di quest’ultimo ricorso storico che si sta ripetendo anche nel 2015, stiamo parlando evidentemente di un’altra epoca. Suonare il de profundis per le scledensi però sarebbe quanto di più sbagliato si possa fare. Come scrivevamo parlando di Lucca, tutto deve essere contestualizzato. In Eurolega Schio sta attraversando la fase più delicata della manifestazione, a cavallo del trittico Fenerbahçe-Villeneuve-Galatasaray probabilmente decisivo per qualificarsi ai quarti di finale, in special modo la battaglia francese vinta la settimana scorsa dopo un supplementare. Un impegno estremamente logorante, sia da un punto di vista fisico che mentale, che ha imposto anche scelte di formazione che in condizioni normali non si sarebbero viste (vedi Yacoubou fuori per turnover contro Lucca). alle quali si aggiunge l’infortunio di Ress. Adesso è il momento di gestire e un calendario così ingolfato comporta anche scelte di questo tipo. Però poi quando sarà il momento di tirare le somme a fine stagione sarà molto difficile togliere alle campionesse uscenti la palma di principali favorite. Anche se questa Lucca …
Ragusa Dopo l’esaltante vittoria contro Schio, che dava continuità alla cavalcata che ha spazzato via Orvieto, Ragusa è tornata a faticare per avere ragione di San Martino. Le Lupe erano anche prive di Pascalau, eppure per 20 minuti sono state in vantaggio e hanno tenuto aperta la contesa fino in pratica all’ultimo minuto. Ciò non è un caso, perché il formato del Fila andato in scena al PalaMorandi, con il quintetto piccolo, molto simile a quello visto almeno sino all’arrivo di Putnina nella passata stagione, sono una formazione estremamente complessa da affrontare, una squadra che allarga molto il campo ed estremamente atipica, che complica fortemente gli accoppiamenti. Se poi Bailey è questa, San Martino può mettere in grave difficoltà chiunque (a questo proposito continua a sorgere naturale la domanda se abbia avuto senso affiancarle una fotocopia come Davis oppure se si potesse usare lo spot da straniera in un altro ruolo). Tra le bianco-verdi però sono riemersi i limiti che avevamo indicato a inizio stagione: se Brunson fa una grande partita, Little tende ad eclissarsi, Gorini nella metà campo offensiva non è sempre affidabile (4 punti, 0 assist, 3 perse), Consolini, che ha dimostrato quando ne ha avuto l’occasione di essere tra le esterne il miglior terminale offensivo possibile, è stata completamente tenuta fuori dal gioco (ha potuto finalizzare solo 2 possessi offensivi), il dato complessivo da 3 dice 3/15, San Martino ha tirato da 2 ben sopra il 50%. Eppure Ragusa ha vinto contro un’avversaria come detto non facile. Cosa significa questo? Che le siciliane sono davvero una squadra forte, che può trovare sempre la risorsa giusta per portare a casa il foglio rosa. In questo caso una Nadalin (stagione davvero superlativa la sua fin qui) da 8/11, oltre a Brunson (19 e 11 rimbalzi) e se vogliamo Erkic (14 anche se con 14 tiri). Una squadra che poi quando tutto funziona è capace di vincere nettamente a Schio (anche se nel contesto che spiegavamo sopra, comunque poi bisogna espugnarlo il PalaCampagnola, se nessuno dal 2012 c’era riuscito in stagione regolare ci sarà stato un motivo). L’impressione generale è che manchi qualcosina in termini di solidità rispetto a Lucca in questa fase, ma fino a oggi è soltanto un’intuizione teorica. Sabato avremo la risposta, lo scontro al vertice che sarà un vero e proprio crash test per le ambizioni tricolori delle due avversarie di Schio.
Campane in risalita Anche se con gradazioni differenti, le due formazioni che avevano reso meno rispetto alle attese in avvio di stagione erano state le due rappresentanti della Campania, Napoli e Battipaglia, entrambe appesantite dagli infortuni e da un calendario molto complesso. Battipaglia adesso ha vinto 3 delle ultime quattro partite, uscendo sconfitta solo dal Taliercio dopo tra l’altro aver condotto per 3 quarti contro Venezia, Napoli invece è reduce da due successi consecutivi. Se per la Givova adesso il rendimento è comunque tornato in linea con quello che ci si poteva aspettare a inizio anno, per Napoli, che partiva con ambizioni dichiarate di arrivare tra le prime quattro, ancora delle situazioni da sistemare ci sono, d’altronde sia con Torino che con Orvieto la vittoria è arrivata solamente grazie allo sprint nel quarto parziale. L’aver avuto tanti infortuni ha sicuramente condizionato anche il lavoro settimanale (così come l’impegno in Eurocup, dove è già arrivata la qualificazione) impedendo alla squadra di progredire come avrebbe voluto, pertanto dopo la sosta natalizia si potrà iniziare a dare giudizi più decisivi. Però il fatto che entrambe le squadre siano attive sul mercato danno anche un indizio che forse qualche correzione ai roster va apportata. Per Napoli per adesso si tratta solo di rumors e indiscrezioni, chissà se troveranno poi concretezza, Battipaglia invece ha già operato un cambio ufficiale, sostituendo Zanoguera (che ha avuto un avvio segnato da alti e bassi anche per dei problemi fisici, ma ha pure offerto prestazioni notevoli come quella di domenica con Parma, 24 punti). Al posto della spagnola arriva dal campionato svedese la statunitense Asia Boyd, uscita da Kansas questa estate, giocatrice dall’ottimo tiro, sicuramente più realizzatrice della spagnola, ma forse meno completa.
Lotta salvezza Situazione che dopo qualche settimana di calma piatta inizia a muoversi anche in coda alla classifica. Il Geas ha fatto il colpo di giornata e forse non solo a Umbertide, prima squadra tra le altre nove a battere una delle prime cinque della classifica, sfruttando senza dubbio la stanchezza della compagine umbra, che era reduce da una striscia di cinque successi consecutivi nella quale aveva messo sul parquet il 100% e forse anche più delle energie disponibili, ma soprattutto mostrando ottime cose, a partire da Mandache e Brown, che forse non avrà ancora una solidità tecnica di completa affidabilità, ma per atletismo è da meno a poche. Ma anche Kacerik ha offerto una bella prova, soprattutto nella metà campo difensiva. In generale, quella vista a Umbertide non è certo una squadra da 2 o 4 punti in classifica. Gli infortuni hanno avuto il loro peso, l’avere due straniere anche, così come l’inesperienza delle tante giovani in qualche finale punto a punto, però quella geassina è una formazione che ha tutto per risalire qualche posizione. Invece inizia a farsi preoccupante la situazione di Orvieto che dopo aver vinto le prime due partite casalinghe, è adesso reduce da sei sconfitte consecutive. A Napoli però si è vista una bella reazione, per tre quarti la squadra umbra ha tenuto testa, se non addirittura giocato meglio, rispetto alla formazione partenopea, che sulla carta è nettamente superiore. Ora il calendario non aiuta, visto che a Porano arriva Venezia, ma l’atteggiamento del PalaVesuvio per la formazione di Romano dovrà essere il punto di partenza per riprendere il filo interrotto con la vittoria. Intanto sono attese novità dal mercato, visto che Ivanova, infortunatasi (ma comunque c’erano voci in tal senso anche prima dello stop fisico), ha risolto il contratto tornando in Bulgaria. Sta scendendo anche Cagliari, ma un calo per le sarde poteva essere anche prevedibile, così come il peggioramento delle percentuali di Prahalis (domenica 6/27 dal campo). Per adesso il Cus ha già fatto un torneo strepitoso così. Sta balbettando anche Torino, dalle piemontesi forse qualcosina di più poteva anche essere atteso, soprattutto dalle tre straniere, che sono giocatrici di livello molto importante, era lecito attendersi un apporto maggiore, in particolare da Jenna Smith, che la passata stagione, ricordiamo era impegnata in Eurolega con Brno.
Foto da comunicato Lucca